Colori

 

 

 

E oggi voglio essere colore.
Anzi colori. Infiniti, tanti di una tavolozza che correndo attraverso sfumature, torni ogni volta, satura di luce alla sua ripartenza. E poi ancora.
Dai blu vestiti di luce al mattino a quelli carichi di tenebra di mare fondo.
I rossi che dal pallore di un viso che cerchi arrivano al vermiglio, quasi nero del tuo sangue. E tutto il mondo che tra quel pallore e quel liquido denso, dolce, quasi corposo si stempera e sfuma in infinite tonalità in mezzo. I gialli.
Che quando amano i rossi fanno primavera.
I prati e i loro verdi che col tagliare l’erba già sembrano cangianti mille volte, basta cambiare taglio alla luce, umidità se bagni, una nuvola sola ne disegna mille, al suolo e tutti diversi.
Il nero di una mattina che si esorcizza anche così.
Coprendolo, rendendolo cornice solo, piccolo bordo che non stringe ma evidenzia ed esalta i colori racchiusi soltanto.
Se esco e provo a contarli.
Quasi quasi lo faccio.
Mi stupirò. Già lo so, e perderò mille volte il conto.
Ma cosa importa in fondo?
Dagli occhi sono entrati e saziano.
Me.
Dentro.