Diommmmio....

 

 




Mi accorgo solo ora della lunghezza del silenzio.
Del vuoto di parole, che mi da come la sensazione che persino il rubinetto da cui gocciolavano lente e ritmiche quelle ultime lasciate qui si sia seccato.
Hanno gocciolato un poco.

titictitactictic

Poi, quando si sono stancate di giocare con l'attesa e il calcolo di chi aspettava il tic o il tac successivo, cronometrando nella mente, alla ricerca della rassicurazione che un suono ritmico e in quanto tale prevedibile può dare, quando si sono stancate loro è come se avessero serrato da dentro il rubinetto. Loro.

Nemmeno sul fondo del lavello il tappo ha fatto da buon argine alle gocce riunite in assemblea. O forse è stato il caldo dell'estate ad avere avuto agione di loro.
Nonostante cercassero conforto solidale trasformandosi in pozza immota, scossa solo dal raggiungere il gruppo di una goccia nuova.
Dopo quanti secondi?
Qualcuno l'ha cronometrato?
O ha provato a scrivere strofe di canzoni sul ritmo ritrovato e reinventato?

Io no.
Ero altrove.
Poi, paranoico sono tornato.
Controllo sempre almeno tre volte se ho chiuso il gas, spento la luce e accostato le persiane.
O se le gocce d'acqua hanno trasformato il mio quaderno in mare.