i doni che non posso fare

 

 

 

Un fiore che sfidi fine estate e decida finalmente di aver diritto a scegliersi lui la stagione.
Un libro di quelli che ti avvincono e che non vorresti mai veder finire, che abbia la capacità segreta di allungarsi di capitoli nuovi ogni notte, mentre dorme il suo lettore.
Un cielo di conchiglie così fitte da stupire anche i piccioni attoniti sul cornicione.
Un sogno affascinante che abbia porte sulla vita, e siano porte a due vie, che permettano di andare, tornare, riandare, confondere e mescolare a proprio piacere ogni umana dimensione.
Svegliarsi un mattino scoprendo che uscendo da quel sogno sai davvero volare, e anche puoi esplorare fin dove si sprofonda il mare, senza l'obbligo di dover per forza smettere e rinunciare per uscire a respirare.
La forza di un elefante sotto il sole. Tenacia di termite, ostinazione di calabrone, coraggio di leone.
Sarebbero i regali che in certe occasioni si vorrebbero fare.
Poi ci si deve accontentare. Di quello solo che si ha e si riesce a dare.
Un sorriso, un bacio, una stretta senza fine, l'incitazione, urlata col cuore, a non mollare.