Il mantello

 

 

 

Esistono pensieri che si vestono altrimenti.
Che, apri l'armadio e guardi, scegli tu come vestire.
Sembra l'armadio dei giochi e dei travestimenti.
A volte apri l'armadio per semplice pudore, per riserbo verso qualcosa che è troppo grande e forte per poter essere guardato o troppo luminoso per resistere fissandolo di fronte, senza almeno un paio di buoni occhiali da sole.
Altre volte invece è la paura.
Che ti spinge a cercare i vestiti più quotidiani e rassicuranti, abiti magari un poco più dimessi, meno vistosi.
Abiti che sappiano di cose certe, strade conosciute, abitudini della testa e del cuore. A volte.
Mettendoli, indossandoli si compie un rito e un piccolo esorcismo.
Se inganneranno gli altri, fa che ingannino anche me stesso. Che tutto sia tornato, e visto, semplice, razionale, domestico e addomesticabile, anche, se serve, un po' banale.
Davanti allo specchio. In piedi.
Di fronte e poi di lato.
A controllare che gli abiti nascondano bene, coprano, ammantino di norma e di percorse sicurezze. Non abbiano alcuno strappo nemmeno dove fai fatica torcendoti a controllare. Da cui traspaia colore, emozione, quel che vuoi si neghi e vuoi per te negare.
Sono le volte che camminando poi per strada, in mezzo alle persone ostenti la maggiore sicurezza, sembri camminare sollevato, l'abito che nasconde testa e cuore lo cerchi, a convincere te stesso, in ogni sguardo che incroci. Che sia uno specchio ogni volta nell'incrocio e ti dica solo quel che vuoi sentire.
Ma le giornate hanno breve corso, esistono i silenzi e i momenti in cui la strada forse era deserta, o tutti erano altrove. O tu ti eri attardato, sono andati oltre tutti e non c'e' nemmeno dell'acqua, un vetro d'auto a farsi riflettente, una vetrina in cui ti puoi aggrappare.
Ha breve corso e a casa inevitabilmente, prima o poi ti dovrai anche spogliare. Togliere il mantello.
Evita lo specchio allora.
E il pensiero.
Puoi sospendere in una bolla quel che hai dentro e non vuoi ammettere né vedere.
Ma è il destino di ogni bolla, a termine, tendersi definitivamente e poi scoppiare.
Ti addormenti e nel sonno perdi quel semplice pudore, quella paura di volare.
Nel sonno si è nudi, totalmente indifesi e liberi di volare.
Non servono nemmeno più. Occhiali e lenti scure.