Limericks

(Piccolo omaggio ad Edward Lear.  Sedici limericks scritti a quattro mani nel 2005 con Andrea - S&R)

 

 
 
La formula scelta è quella del limerick a cinque righe e le rime sullo schema A-A-B-B-A
 
 
 
 
La donna senza blusa

C'era una donna in alta Val Susa
Che prendeva il sole senza blusa
Faber ristette...
"ammazza che tette!"
Povera, scottata donna della Val Susa

 

La ragazza con le trecce

C'era una rubizza ragazza di Ferrara
Che aveva trecce di bellezza rara
Di Cyrano lo stocco
Alla fine lo tòcco
Quella trecciuta ragazza di Ferrara

 

La donna avvocato

C'era una donna avvocato di Palermo
Che ti giudicava dallo schermo
L'uomo troppo verboso
Lo trovava palloso
La pungente avvocatessa di Palermo
 

La ragazza del Louvre

Una ragazza che viveva a Biella
Con clamps a forma di padella
Al Louvre per le scale
Ruzzolò e si fece male
La sbiellata ragazza di Biella
 


 
Il vulcano modenese

C'era una vulcanica e seducente modenese
Curiosa del maschio e della femmina cortese
Come un fumetto si disegnava
Ma non solo sulla carta trombava
Il vulcanico e seducente manga modenese

 

La maestra di polpette

C'era una donna coraggiosa e forte di Reggio Emilia
Che suscitava alla villetta un parapiglia
Chiese un poliziotto, venuto per servizio
C'è nessuna più responsabile in questo ospizio?
Alla buffa maestra di polpette di Reggio Emilia

 

La donna bollente di Brescia

C'è una donna fascinosa, ragionevole e bollente di Brescia
Che nell'amore e nella fantasia è travolgente, senza andar di prescia
E' spiritosa ma il sarcasmo non coglie
E' combattiva ma la guerra non sceglie
Tutti volevano essere i protagonisti dei racconti da Brescia
 

La silenziosa ragazza cuneese

C'era una misteriosa e silenziosa ragazza cuneese
Che del suo popò, per gioco, fece paese
La chat rideva e si divertiva quasi tutta
Ma Andrea no perchè era ormai alla frutta
Cercando di onorare degnamente, lo splendido sederino cuneese
 


 
Occhi a mandorla

C'è una romana che a mandorla ha l'occhio
In Spagna lei è andata su un cocchio
Basta che le leggi Cantimori
E lei si bagna dei suoi umori
Ma non riesce a star sveglia sul cocchio

 

Color di foglia

C'è una dolce e calda donna di Pordenone
Che quando scrive sui mobili sembra Platone
Con i suoi occhi color di foglia
Non di guardarla ti vien la voglia
La coccolosa e dolce donna di Pordenone

 

La cavallerizza di Roma

C'era una cavallerizza spettinata e curiosa di nodi di Roma
Che inseguiva con frusta e vento nella chioma
Un tenero e dolce master genovese
Capovolgendo il ruolo e spettinandogli il sedere
Quanto ci manca la spettinata mistress di Roma
 

L'incendiaria rossa di Savona

C'era una ragazza incendiaria di Savona
Rossa, passionale ed anche bona
Non faceva distinzione di religione o colore
La eccitava solo la figura dello scrittore
L'incendiaria scrittrice rossa di Savona
 


 
La ragazza col neo

C'era una sensuale donna parmigiana
Che aveva il cuore da vera cortigiana
Dall'ampia scollatura che portava
Un neo, intrigante, occhieggiava
Da vezzosa e maliarda, cortigiana parmigiana

 

La ridanciana esclave di Torino

C'era una dolce esclave di Torino
Che aveva cuore, corpo e cervello fino
Troppo seria sembrava
Ma dentro sghignazzava
La dolce e ridanciana esclave di Torino

 

La donna della Val di Taro

C'è una donna in Val di Taro
Il cui seno non è avaro
Sarebbe da legare
e dolcemente strizzare
Il seno della donna della Val Taro

 

La nuotatrice padovana

C'era una giovane e bella e curiosa padovana
Golosa scopritrice di ogni cosa strana
Anche se l'acqua era alta e fonda e lei non nuotava
Osava, si buttava, fiduciosa del bagnino, anche dove non toccava.
La curiosa, imprevedibile, giovane nuotatrice padovana.