Nel vecchio albergo

 

Balthus - The Golden Days (Les Beaux Jours), 1944–46
 
 
 
 
Nel vecchio albergo accesero il camino.
Perchè la luce rossa del suo fuoco illuminasse i loro giochi. E trasformasse in lampo e buio, incendio e notte a suo piacere, nel crepitare della luce e nel suo alternarsi al buio, il loro volo.
I vecchi mobili, le tende, gli oggetti di un passato che non era loro divennero loro complici'qausi per gioco, si animarono di fantasie da soli.
Sfilò lei dalle tende la corda intrecciata che le legava a lato.
Lo accompagnò alla sedia.
E ne fece il suo festone.
Per la parata dei gemiti e delle carezze più sfrontate la corda col pennacchio al capo dondolò sospesa, quasi a toccare il suolo, impazzita.
Poi, le tende senza laccio rimaste chiuse e solo il fuoco rattizzato a lanciare dardi di luce, sul divano di velluto dove lui la condusse liberato, a lei sollevò il vestito fino ad averne il sesso nudo e offerto e sfrontato, schiuso. E nel crepitare di quei lampi si inebriò delle sue grida che si alzavano nel suo giocare col corpo di lei, dolce e crudele, a pareggiare gli schianti del castagno dentro il fuoco.
E si ubriacò fino ad esserne ebbro del suo odore e delle lacrime caldissime del sesso di lei sulle sue dita. Poi la prese per mano.
La accompagnò al catino di smalto bianco un po' sbrecciato, le fece sollevare prima ambo le braccia e poi le gambe e la liberò da ogni inutile vestito.
Versò l'acqua nel catino, ne controllò il morbido e avvolgente tepore e con la mani, piano, lasciandola grondare a terra ai lati, le fece scivolare, dall'alto, l'acqua a leccarle il corpo intero.
Sul corpo di lui e di lei alla luce del camino cantavano i piccoli segni scuri rimasti vivi, del desiderio e del possesso, e specchiavano vermigli la luce del camino.
Lui piano la lavò.
Seguì ogni ansa del suo corpo, ogni fessura, ogni segreto. Poi la baciò e scivolarono, accaldati e con la pelle che tremava a entrambi ancora, sotto il lenzuolo.