Oggi ho spento una luce.
L’ho fatta spegnere a dire il vero, perché io lavoravo ed ero alla
tastiera.
Era diventata fioca e stava spegnendosi da tanto. Ma la retina a
volte non ne vuol sapere. E conservava l’eco del bagliore.
Come quando chiudi gli occhi dopo aver fissato un sole. E vedi
lampi, scie, colori oltre la pelle che cela la vista e nasconde
dentro gli occhi quasi fosse un fuoco d’artificio, l’eco della luce.
La donna era sulla soglia della porta.
Io seduto alla tastiera.
Le ho chiesto di spegnere lei la luce, lei era in piedi, era vicina
alla presa e agli interruttori avana. Io ho chiuso gli occhi, al
momento del rumore del tasto sotto il dito, che faceva il buio e
come per incanto ho visto solo nero.
Senza averne paura.
Quasi assaporandolo con piacere.
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