Righe spettinate

 
     

 
 
 
E intanto faccio altro.
Mi siedo, leggo, scrivo. Aspetto.
Le mille risposte a semplici domande. Mi siedo, smetto di scrivere e guardo l'acqua.
Che anche se non è un fiume, di quelli che io amo, lenti nel guscio della terra portata giù dai monti nei millenni, è pur sempre un mare.
Più che un fiume insomma. E, di là del mare, OGNI giorno OGNI, sorge il sole. Fedele al nostro appuntamento.
Nei giorni più perfetti si alza anche il vento. Arriva al traverso, ma non spezza i raggi, perché i raggi del sole non li può rompere nulla, nessuno.
Continuano, ma questo no, non ditelo troppo ad alta voce, è un segreto del sole, anche la notte. Scivolano soltanto, in silenzio, dall'altra parte della Terra.
E si prendono cura del mio sonno.
E si prendono cura del tuo sonno.
Domani vento e sole ricameranno le scie degli aerei sopra il monte, io leggerò dei nomi in quelle righe spettinate e bianche.
E sarò felice.
Per le scie, il sole e il vento.
Poi seduto, scriverò e guarderò l'acqua perché mi dia lei una risposta.
Increspandosi.