I Sotterranei di Parigi
Il bacio è un animale strano.
Vive nascosto nella sua grotta e non ha orari né di sonno né di caccia. Solo
l'attesa e l'impennata della lingua quando canta al suo mattino.
Allora, dall'umido di grotta, lei esce e va a cercare la compagna. Esplora.
A volte timida per un nuovo sentiero. A volte prepotente per la voglia e la
necessità di essere per prima predatrice e non diventare preda.
Magari un piccolo duello a chi colonizza chi, chi prende possesso e chi lascia
passare.
Ha un piacere oscenamente bello se lo scontro è poi di punta.
Ma quando sembra diventare lunga, calda, insinuante, morbida e dura. E' un
camaleonte che striscia o corre o si fa carezza nei sotterranei di Parigi.
I sotterranei di Parigi.
Quelli di quel romanzo che sono le emozioni.
Canali, percorrimenti stretti e misteriosi, anse nascoste, pause al buio, odori,
meandri, piccoli slarghi, bivii improvvisi.
Il tutto senza mappatura.
Uniscono senza mai uscire fuori.
Uniscono la testa, il cuore e il cazzo.
In un ordine che non è necessario.
Non si può dire né che sia nè che non sia casuale, è una rete al buio, senza la
mappatura.
Il bacio a volte passa. Trova percorsi.
Unisce le stazioni, alcune o tutte.
Nemmeno l'ordine di viaggio è prestabilito. Ho avuto baci che hanno fatto sosta
al cazzo per raggiunge re poi la testa ed i pensieri. Magari alcuni arrivando
fino all'ultima stazione.
Ultima oddio, non c'e' ordine davvero.
Ma il bacio accende le sue stazioni se nella sua emozione solo le tocca.
Agita la mente come un turbine di vento con le foglie.
Innalza le bandiere della voglia, più di un'immagine bella o altre lusinghe o
persino toccamenti.
A volte fa una sosta anche nel cuore. Dove strofina un fiammifero e accende una
luce strana. Quella che se si accende ogni volta è nuova.
Le stazioni non sono obbligatoriamente toccate tutte. Non è la metropolitana.
Solo i canali dove si celano i Misteri di Parigi
Victor Hugo, Emile Zola e Jules Verne di un'erezione.
Ladro di baci.
E ancora una volta ho scritto d'altro.
Altro che soddisfare la promessa che ho fatto.
Altro che slegarti da quel letto.
Scusatemi.
E tu scusa.
Mi piace immaginarti lì che aspetti.
Ti slegherò domani o dopo.
Sarà un nuovo bacio a farlo, credo. a cercare i tuoi Sotterranei di Parigi.
Ricordo anche le stazioni. Che sciolgono anche i nodi.
Ma stamattina avevo solo voglia di baci.
Grazie alla donna, allora che, anche adesso, quando sono magari un po' più bui e
misteriosi, si è infilata trascinata dal suo bacio, con pazienza, a fare
percorso ancora dei miei sotterranei di Parigi.
Stamani ha fatto sosta in testa cuore e cazzo.
Non è cosa nuova con lei. A volte anche con altre mi è pure capitato, succedesse
destandomi stupore.
La testa me l'ha rasserenata come lei sa fare.
Il cuore riscaldato come uno scaldino.
Il cazzo trasformato in felice seggiolino.
Il tutto facendo della lingua e di un primo bacio al mattino un fiammifero
acceso.
Erano da fotografare le gallerie che ha percorso, approfittando dell'attimo
relativo di luce. Per ricordare quali sono le vie e farne mappa.
Testa che corre cuore che pompa veloce adrenalina di emozione e cazzo che si
erige a testimone e cerca una qualsiasi stretta per soffocare felice.
A volte capita che le tre stazioni siano in fila. In fila.
In che ordine nemmeno me lo sono chiesto.
Ma sì, l'ordine varia…e non è nemmeno importante che ordine ci sia.
Esco adesso per una sigaretta e il caffè in giardino.
C'e' sole, un po' di vento e una giornata in cui ruzzolare dentro.
Dedicato ad un bacio stamattina dopo solo due ore e mezza di sonno e al suo
dopo.
Dedicato a tutti i baci.
I vostri a cui state pensando.
I tuoi che magari stai leggendo.
I miei che ho dato ricevuto incrociato e rubato anche di fretta a volte.
Alle lingue e alle grotte bagnate.
Ad ogni volta, ogni baciato/a, baciatore/trice, ad ogni scontro di saliva e di
sapori.
Sono bellissimi i Misteri di Parigi.
Grazie dei baci.
Contraccambio.
(scritto in dieci minuti di orologio senza rilettura e formattato in due.
Misto di personale ispirazione, scivolo di emozione, buon sapore in bocca ed
esercizio di disciplina. Ore 11.05 di una qualsiasi domenica mattina..)