La brezza del mare sale alla collina, ne lecca le
pendici, spettina gli alberi e le fronde come i capelli sul viso
della giovane donna.
Porta con sè gli odori di una nuova estate che si sta avvicinando,
"estate indiana" avrebbe disegnato e detto Hugo in un suo albo, con
gli odori dei fuochi di erbe secche, di terra riarsa che la pioggia
fa selvaggia e inconfondibile, sesso del mondo quando la bagna.
Che sale e ruba, la brezza. Che porta e sottrae.
Se chiude gli occhi può sentirla e l'uomo lì vicino può inatteso
baciarla all'improvviso.
Senza che lei ne colga il prepararsi e l'atto.
Poi è solo storia di due bocche.
E un lago che si cela in quelle grotte di labbra, denti e lingue.
Un'altra estate si avvicina e sul mare corrono come quinte di un
teatro del cuore e dei pensieri, gentili, le nuvole.
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