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Atteso
di Caliban
Due giorni di sesso profondo, sfrenato, illogico e irrinunciabile.
Chi l'avrebbe detto che da poche parole in un bar, in cui attendevo
l'ora di un appuntamento saremmo finiti a casa tua, nel tuo letto ormai
sfatto, denso dei nostri corpi intrecciati, dei nostri odori, sapori,
gemiti.
Ora devo proprio scappare.
Mi trattieni, come hai già fatto più volte ieri, e questa notte.
Ma quei due poveri diavoli forse stanno ancora aspettando, si
domanderanno dove sono mai finito, non ho mai tardato così, senza avvisi
o spiegazioni.
Infine fuggo, e attraversando la porta sento le tue ultime parole:
“ciao Godot”
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sessantacinque |
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