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Bocca
di Caliban
Voglio la tua bocca, ancora e sempre la tua bocca.
Entrare con la lingua assetata, intrecciare la tua dolce e delicata.
Resistere lì, se anche mi volessi fuori, non foss'altro per respirare.
A nulla servirà un tuo dibatterti, se i denti si scontrano, se morbido e
tagliente collidono.
Ti aprirai di più.
Mi donerai la tua saliva, il tuo respiro, e la tua vena in gola, come la
mia, pulserà più forte.
Ti bacerò finché non vorrai farmi smettere.
Senza parlare, senza esprimermi altro che con bocca, lingua e labbra.
E il naufragar mi sarà ancora dolce nel tuo mare.
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venticinque |
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