La Fonte
di Passiflora Incarnata

 


 

 

Bevevano lo stupore dalla stessa fonte, l’amore commensurato al tempo dolce e amaro a non finire.
Nel profumo delle sieste, dagli angoli intimi del corpo, lei vedeva zampillare l’acqua e lui sentiva la linfa risalire la pianta.
Come se fosse stato il gemito del silenzio, il verso che proveniva dal corpo era inestinguibile. Assaporavano il mondo in ogni suo particolare, poi quando la curva delle reni fendeva il limite, accrescevano la musica squisita, schiudevano un cantico esclusivo. Nel tepore dell’accordo, erano dono senza condizioni, un capolavoro incustodito.
Avevano nel cuore il volo delle rondini e nel sangue l’ebbrezza del Principio.
 










 

 

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