L'attesa
di Mirtilla

 

Aspettava. Fremente, vellutata, inginocchiata sulla gelida, nuda pietra. Bruciava. Da ore.
Non sapeva che ora fosse, né quanto tempo dovesse passare ancora, prima di riceverlo.
Il gelo, il buio, il dolore: quelli, solo, la penetravano. I capezzoli, di ghiaccio, smaniavano il tepore della sua lingua.
Lei attendeva e lui lo sapeva.
La immaginava china, abbondante, voluttuosa, in attesa di lui, con la gonna troppo corta per coprire le pieghe della carne, la maglietta così trasparente da sembrare nuda e il seno, così carico di latte, da mungere.
Quello era stato l’ordine impartito: attendi sulla pietra e non voltarti.

 

 

cinque