|
Mura di vetro
di Francesca Panzacchi
Starei qui nella tua auto grigia per sempre, anche solo per quel tuo
sguardo di ghiaccio o per le tue mani gentili. Io adesso potrei annegare
nella tua voce che non ricordavo. Mi guardi, ti voglio, perché ti sento
anche se non mi tocchi. Ma tu rimani seduto distante. Mi sfiori le
gambe, ti ritrai ed è come morire. La tua pelle calda è un contatto di
fuoco. Le tue labbra e il tuo corpo mi sono preclusi. Sei un giardino
protetto da mura di vetro, il mio desiderio sbatte contro al cancello.
Mi guardi, ancora. Senza una parola, impazzisco.
|
quarantacinque |
|