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Peccato
di Caliban
I suoi occhi grigi, gelidi fissavano i miei, misteriosi e
incomprensibili, come i pensieri che celavano.
Senza smettere di guardarla abbassai piano le mani e iniziai lentamente
a sbottonarmi i jeans, bottone dopo bottone, quindi infilai le dita
della mano attraverso l'apertura dei boxer e feci uscire il mio cazzo,
già duro, rosso, enormemente eccitato.
I suoi occhi divennero più stretti, sollevò il sopracciglio destro e la
sua mano si mosse rapida, molto rapida.
Lo schiaffone arrivò improvviso, sonoro, forte, doloroso.
“Quando dicevi che avresti voluto farti il primo che passava non
intendevi me?”
“No Coglione.”
“Peccato!”
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sessantasette |
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