Risveglio capovolto
di Faber

 


Erano loro. Non erano loro.
Le cosce intrecciate, pube contro pube, quello di lui, quello di lei, il sesso abbandonato sulle labbra di quello di lei come per un bacio. Sulla schiena, le braccia lontane dal corpo, morbide, rilasciate sopra la testa, la mano sinistra di lei nella destra di lui. Ma non poteva essere, no, non erano loro. Eppure lui sapeva di esser quasi sveglio e quella mano di donna la sentiva nella sua.
Solo che era la sinistra. Chiuse gli occhi, li riaprė, capė e sorrise.
I loro corpi capovolti nell’enorme specchio sopra il letto sorrisero anche loro.







 

 

trentadue