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Stoccolma
di Alemar
Prendimi.
Qui, sulla neve.
Nudi, bruciati dal gelo, con la pelle livida, di ghiaccio e di voglia.
Ansima sul mio seno, mordimi il collo.
Si, fottimi.
Seduta su di te, cavalco il guerriero che sei.
Siamo un contrasto di colori appannati. Carne su carne a danzare
l’amplesso.
Il mio desiderio lacererà il tuo piacere, non lo lascerai morire in
gola, lo aliterai sulla mia fica. E sarà ancora più umida, miagolerà
come un felino, docile solo in apparenza..
I graffi sul cuore sono ora caldi,
come il seme che sulla coscia, scivola e scioglie la neve.
Ti appartengo, mi appartieni.
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settantuno |
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