Tanta roba
di Luca Ducceschi

 


La tettona che mi ero rimorchiato al locale era 'tanta roba', se capite cosa intendo.
Molta meno roba era invece quella che aveva addosso: una canottierina peggio che scollata e uno straccetto di minigonna.
Non ricordo di cosa parlammo in auto. Ricordo le sue mani su di me. Le sue carezze.
Correvo.
Bruciai un paio di rossi, ansioso di arrivare a casa e prenderla.
Appena entrammo la avvinghiai da dietro, strappandole via la minigonna.
Indossava un perizoma da urlo. 'Tanta roba', le sue natiche mulatte.
Poi si voltò verso di me.
Merda.
Davanti, di roba, ne aveva ancora di più...










 

 

cinquantasette