Unquiet
di Amelia Gatti

 


E’ notte. Fluttuo in un’atmosfera rarefatta. Il cielo è un manto viola. Sono in una terra sconosciuta, psichedelica e promiscua. Ho perso il senso del tempo e dello spazio. Sono leggera ma la carne è pulsante, eterea ma ho il ventre preso in una morsa di puro piacere liquido. Sento colori, vedo suoni, accarezzo profumi. Ho fame di luce, di movenze convulse.
Sogni evanescenti, eppur concreti popolano la mia mente inquieta.
Seguo le note trascinanti di un blues, come in un amplesso, implodendo in una profusione di colori. Soffocata dai miei gesti, in bocca il sapore amaro della frustrazione, della vana ricerca.

 






 

 

quarantuno