The feethunter  (ovvero, il cacciatore di piedi)

  Scrittore e fotografo, come gli esploratori dell'ottocento, a caccia di minerali, piante, città perdute nella giungla o in un deserto.
Una battuta di caccia grossa.
Fotografando e cacciando, però, piedi. I propri, o piedi conosciuti, oppure piedi sconosciuti, nudi, calzati, impegnati nel riposo o nella visita a un museo, nello sport. Al lavoro.
Per ogni piede raccontando una sua storia.
Nata guardandolo, per la curiosità di una scarpa, di un abito sopra la scarpa, di una situazione, fosse normale, fosse bizzarra. Lasciando libera la fantasia di inventarsi ogni volta, per ogni piede, una intera vita.
E adesso, a caccia...

 

 
 


Al mercato, fermi in piedi a fare acquisti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     
 

Cosa ti serve?
Cosa cerchi? Quando hai bisogno non ti fai molte domande.
Se è utile è utile, ti dici. Nemmeno pensi che ogni oggetto ha mille storie. Forse perché sono così piccole da non averci lasciato nemmeno la pur minima traccia. A volte.
Quella centrifuga per insalate ha prediletto le lattughe per esempio. Ma lo sa solo lei.
Solo lattughe, niente indivia, riccia o belga. Come i due ragazzi che hanno finito lo stage e sono ripartiti, separandosi nonostante si fossero giurati amore eterno, abbandonandola con posate e piatti nella casa ora sfitta, proprio a settembre.
La bambola era sulla cassettiera di Dolores. Poi le si è rotto un piede e a Dolores la voglia di giocarci. Si è fidanzata e ha voglia di sposare Aldo.
Molti dei libri invece nemmeno sono stati mai letti. Alcuni nemmeno aperti, dopo esserlo stati un attimo, in libreria, prima dell’acquisto primordiale che li ha messi al mondo.
Alcuni hanno la costa macchiata di muffa, sotto, per la lunga sosta in posti insalubri.
Altri nemmeno una crepa o una piega nella costa ancora intonsa. Vergini a prezzo di saldo.
Di cosa parlano? Credete che importasse a chi non li ha letti?
Possono passare di mano dieci volte in questo stato e nemmeno scendere di prezzo, che rimetterci, no, nessuno poi lo desidera. Si compra. Si vende. La vita gira sempre.
La donna araba, che chiede in un francese stentato il prezzo, comprerà tre di quelli.
Uno, in francese, che parla di cucina. Belga.
Uno che ha una copertina molto bella, con fiori e una ragazza bionda che li mette dentro un vaso di cristallo. Poco importa che sia in fiammingo.
Il terzo è una storia d’amore. Si capisce dallo sguardo della donna raffigurata in copertina, oltre che dal titolo.
Di quelle storie che nemmeno alla televisione col satellite ne trovi più di così belle. Migliorerà la sua conoscenza della lingua, lo compera per questo dice, leggendolo attentamente. In francese poi si sogna meglio.
Les etoiles, sai, sono le stelle.