Giulietta

di  Alejandra  J.V.

 


Due fragole. Nel mio calice alla goccia. Quando Lei si nutre.
Dice che č fragile; il poco cibo tra le dita dei villi il Suo stomaco sempre pių piccolo accoglie.
Cinguetta. (mi spari nel cuore quando di te non ti curi. pensa che vorrei volare io per entrambe)

La Mamy di "Via col Vento" diceva - non sta bene, una signorina non s'abbuffa in pubblico! - ? Ma no, tanto nemmeno da sola Giulietta lo fa. E' uno stelo di pelle bianca, fiammiferaia scalza. Io la immagino accendere le stelle sulle punte delle Sue corolle, una ad una,dondolante saltalena luminosa nella coda.
Immobile la Sua cometa nella mia volta pių lontana guardo. Guardo sė, io guardo solo. Scontro il viso nella tenebra, di nubi selva e attendo la punta, la vipera che mi punga.
Lei. Voglio mi contagi l'anima.
(ti conterei i nei e anche tutti i pori della pelle,ogni sera prima di portarti a dormire)
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Mi si sfracellano le vertebre della ragione, scricchiolano, oscillano, si liquefano in bolle di saliva sulle labbra. Labbra. La tua fica.
Mi malediranno per volertela mangiare.