hard pulp nr. 2 - La Bruttina

di  Alioscure

 

 

  hard pulp

è stato trovata tempo fa in un cassetto segreto di un mobile bar appartenente a raymond chandler una raccolta di novelle,da lui intitolate hard pulp. sono sorprendentemente a sfondo bdsm e il protagonista è un anonimo poliziotto privato,che può a ben vedere sembrare un antesignano di philip marlowe.
ecco la seconda.

hard pulp number two - La bruttina


amos shepard sabato mattina alle ore undici e ventisette disse a sua moglie sybil :-vado a comprare le sigarette,tesoro
non tornò più.

sybil shepard era una bionda piuttosto ben messa per i suoi quaranta,bionda,belle curve,faccia da sesso intensivo,elegante nel suo abito color panna con tutti gli accessori in tinta e giusti.
gli occhi erano furenti. sospetto che lo fossero rimasti da quel fatidico sabato di tre settimane prima.

-insomma,mi guardi. ho qualcosa fuori posto?
-non direi,signora. ma questo non significa necessariamente niente
-perchè mio marito avrebbe dovuto sparire in quel modo,senza dire una parola,senza lasciare una riga di spiegazione?
-quelli che spariscono fanno così,signora. di solito se ne vanno come fantasmi all'alba. puff,svaniti
-beh,a me non frega un cazzo di quello che fanno quelli che spariscono. mio marito non aveva nessun cazzo di motivo di sparire. io voglio sapere cosa cazzo è successo. scusi tutti questi cazzi,ma ho un diavolo per capello,un cazzo di diavolo per un cazzo di capello
-anche le mogli lasciate fanno così,di solito. o si incazzano o sono stravolte dal dolore. forse è più sana la prima cosa
-beh,me lo ritrovi. non voglio implorarlo di tornare,voglio solo sapere PERCHE' lo ha fatto
-di solito i motivi di una sparizione improvvisa sono due. come al solito,soldi o donne. suo marito aveva debiti con creditori poco disposti a coltivare la pazienza certosina?
-no. mio marito è un direttore di banca. sta economicamente benone. nessun debito,che io sappia
-allora l'altra soluzione,anche se può riuscirle sgradita. suo marito aveva un'altra relazione?
-no,che io sappia. eravamo sposati da otto anni. scopavamo due volte alla settimana e,se capitava,anche tre. io sono una bella donna. no? non trova che sia una bella donna?
-sì,signora. due o tre volte direi che è il minimo che merita una donna come lei. ma questo non vuol dire,ci sono uomini che amano sempre l'erba del vicino più della propria
-amos era un marito fedele. che cazzo,non andava dietro alle altre con la lingua in fuori come fanno certi depravati
-a volte le acque chete sono imprevedibili,signora
-amos era un uomo imprevedibile come il sorgere del sole
-avete figli?
-no. un bulldog inglese,sir winston
-lo portava fuori suo marito?
-che cazzo,mi sta dicendo che mio marito è scomparso perchè era stufo di portare il cane a pisciare?
-a volte la gente è strana,signora. una volta uno sparì perchè la moglie gli zuccherava troppo il caffè
-non poteva nascondere il caffè?
-allora non sarebbe stato strano,signora. lei il caffè lo faceva sempre bene?
-sì,cazzo,e anche le lasagne e il pollo fritto. mio marito ha sempre mangiato con gusto i miei piatti
-va bene,senta,e che mi dice dei suoi rapporti fuori casa? aveva una segretaria? spesso sono le segretarie i pomi delle discordie coniugali
-non nel nostro caso. amos la segretaria ce l'aveva sì,ma di certo non può essere lei la causa della sua fuga
-come fa a dirlo,signora?
-perchè mercedes è un cessetto,ecco perchè. chi lascerebbe una come me per un cessetto?

accettai il caso. sybil shepard non era una donna particolarmente simpatica,ma i suoi soldi sì. dovevo pagare tre mesi di affitto in arretrato e rifare le provviste per il bar di casa.
ci demmo un mese di tempo per rintracciare amos e sapere cosa diavolo era successo quel sabato fatidico.
per prima cosa andai a parlare con mercedes barrymore,la segretaria.


sybil era stata piuttosto velenosa a definirla cessetto,ma in effetti non sembrava una strafiga. probabile che la gente non le fischiasse dietro quando camminava per strada. non si sarebbero fermati a vomitare,ma nemmeno avrebbero avuto il davanti dei pantaloni lacerati da erezioni incontenibili.
mercedes aveva i capelli castani sottili e lisci,pettinati in modo antiquato,un faccino un po' smunto ed incolore,occhiali con la montatura di corno e un seno da dodicenne non troppo sviluppata. si vestiva anche in modo poco sexi,camicie da uomo allacciate sul collo sottile,giacche e gonne severe,scure,scarpe col tacco basso. trucco invisibile.
parlava a voce bassa,guardandosi i piedi. timida,anche. sulla trentina,ma poteva egualmente avere dieci,vent'anni in più,e non sarebbe cambiata molto. la voce era sottile come la pioggerella primaverile.

-il signor shepard era un uomo straordinario
-in che senso,mercedes?
-beh,era il principale ideale,sempre gentile,comprensivo,premuroso. se commettevo qualche errore me lo faceva rimarcare sempre cortesemente e senza rinfacciarlo
-insomma,le piaceva?
-sì,mi piaceva. molto

lo disse arrossendo e abbassando ulteriormente la voce. dovetti piegarmi in avanti per sentire cosa diceva. interessante

-e come uomo,mercedes?
-come uomo cosa?
-beh,il signor shepard le piaceva anche come uomo?
-ah
-non c'è niente da vergognarsi,mercedes. gli uomini e le donne si piacciono dai tempi di adamo ed eva,sa. capita continuamente
-io non ho molta esperienza in fatto di uomini
-non c'è bisogno di avere molta esperienza per capire se un uomo piace o no,mercedes. è una cosa che si sente
-ah
-allora,il signor shepard le piaceva o no?
-sì,mi piaceva. molto

divenni l'ombra di mercedes. per una settimana la seguii dovunque. non che dovessi fare molta fatica,mercedes era una abitudinaria. casa,ufficio,casa. ogni giorno,tranne il sabato e la domenica. quei due giorni erano casa,spesa,casa il primo e casa,chiesa,casa il secondo.
mercedes non parve accorgersi mai di me. camminava a passo veloce sui suoi tacchi bassi,senza guardarsi in giro. anonima,grigia come i suoi tailleurini. non pareva avere curiosità per nulla intorno a sè. si muoveva rapida come un topino impaurito che ha fretta di rientrare nel suo buco.
abitava subito fuori città,in una casetta linda e anonima come lei.

sbirciai la sua spesa settimanale. acqua evian,pizza pronta- sempre eguale,margherita-, detersivi,concime per ortensie,burro di arachidi e olio di semi.
e lasagne. con due confezioni di birra bud.

-signora shepard?
-sì,mi dica. ha trovato quello stronzo di mio marito?
-non ancora,ma forse ci sono vicino
-se così fosse,ne sentirebbe la puzza
-signora shepard,diceva che ad amos piacevano le lasagne
-sì,quelle che facevano in rosticceria ai grandi magazzini,quelle con il ragout e la besciamella
-per caso ad amos piaceva annaffiarle con la birra?
-sì,amos è uno da birra,non da vino. il vino piace a me,il reisling bianco. ora più di prima,a dire il vero
-amos aveva una marca di birra preferita?
-sì,la bud
-grazie,signora shepard. le farò avere mie notizie presto,credo
-lo faccia prima che finisca tutto il reisling
-è probabile,signora. buona giornata

girai intorno alla casa di mercedes. le finestre avevano le tapparelle abbassate,non filtrava niente. non si sentiva nessun rumore,a parte una decina di cicale rintronate dal caldo in giardino. le ortensie erano belle,tutte rosa e azzurre.
mi fermai davanti alla veranda d'ingresso. forse era il caso di approfondire la conoscenza con la signorina barrymore.
bussai col battacchio di rame a forma di leone. dopo un silenzio che durò circa otto generazioni,una vocina bassa risuonò dall'altra parte della porta smaltata di bianco.

-sì,chi è?
-signorina barrymore,mercedes,mi può aprire? sono il detective privato che le ha parlato qualche giorno fa in merito alla sparizione di amos shepard
-ah
-se mi apre un momento,le sarei molto grato. avrei da farle qualche altra domanda
-ma io le ho già detto tutto quello che so
-veramente non mi ha detto molto,signorina barrymore
-infatti quel che so non è molto
-magari le potrebbe venire in mente qualcos'altro
-non credo. mi scusi,ma davvero ho molto da fare,adesso
-se mi apre ci metto un minuto
-va bene,ma non di più

inquadrata nel vano della porta,appariva magrina,piccola e indifesa. sbatteva gli occhi chiari nella luce dietro le lenti spesse. aveva una camicetta rosa pallido e una gonna al ginocchio color avorio. i piedi nudi nei sandali bassi.

-allora,cosa vuole sapere?
-non posso entrare un attimo? qua fuori fa davvero caldo,oggi
-mi spiace,non ho tempo,gliel'ho detto. mi dica
-mi dica lei,signorina. le piacciono molto le lasagne?

sbattè gli occhi più rapidamente. la bocca senza trucco divenne una linea sottile.

-sì,mi piacciono molto
-e la birra bud pure?
-lei è davvero molto ostinato,vero? un mastino che non molla mai la presa quando stringe le mascelle
-è il mio mestiere,signorina
-davvero non può lasciarci in pace,vero?
-lasciarVI in pace,signorina? lei e chi altri?
-lo sa benissimo chi
-vorrei sentire che me lo confermasse lei
-cosa farà dopo?
-senta,la polizia non si è messa a cercare seriamente amos ancora,ma appena sua moglie lo chiederà non ci metteranno molto a venire qui. è meglio che ce la vediamo tra noi adesso,questa cosa
-amos è felice con me. ha quello che ha sempre desiderato avere
-amos è ancora sposato,signorina. e sua moglie vuole capire bene cosa è successo. non pensate che ne abbia diritto?
-sua moglie non lo ha mai capito davvero. è stata più sollecita a soddisfare le esigenze del loro cane che quelle di amos
-nondimeno è sua moglie e ha ancora qualche diritto
-amos non vuole più vederla nè parlare con lei. quel sabato famoso è uscito di casa e dalla sua vita senza voltarsi indietro ed è venuto direttamente qui da me. non è più uscito da casa mia
-amos è un uomo sposato,con un lavoro di responsabilità,una bella casa e un cane che soffre di solitudine ora che nessuno lo porta più fuori
-amos ha ritirato un bel po' di soldi dal suo conto corrente. tra pochi giorni ce ne andremo per sempre. il cane se ne finirà per fare una ragione
-senta,facciamo un patto. io non mi incaponisco a portarglielo via e lei mi ci fa parlare un momento
-amos non vuole vedere nessuno,non vuole parlare con nessuno
-farà una eccezione con me o con la polizia
-va bene. aspetti qui che glielo dico


tornò dopo un buon quarto d'ora. gli occhi pallidi sembravano trasparenti dietro le lenti. stranamente un leggero sorriso le stirava gli angoli della bocca. prima di farmi strada,mi appoggiò un attimo una mano diafana e sottile su un braccio. la guardai sorpreso. il sorriso si accentuò.

-non si chiede come mai un uomo sposato ad una donna attraente e ancora giovane preferisca una gattamorta scialbina e insignificante come me?
-beh,penso che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. si vede che lei gli piace
-sì,immensamente. ma non le sembra comunque strano?
-senta,non sto qua a sindacare i gusti del signor shepard. mi porti da lui e lasci che me lo spieghi di persona
-mi ha chiesto di prepararla,se non le spiace. sa,non è facilissimo per lui farsi vedere in quel modo
-in quel modo? QUALE modo,signorina? sta iniziando a incuriosirmi davvero
-quando vedrà amos capirà tutto,ma bisogna che sia preparato alla cosa. lei lo sa che ci sono persone con gusti sessuali insoliti,vero?
-intende dire gente che si ingroppa le pecore dopo averle dipinte in fucsia o prima di fare sesso si attacca al lampadario e fa l'urlo di tarzan?
-intendo dire gente che ama il dolore
-sì,lo so che ci sono persone così. mi sta dicendo che lei permette ad amos di farle del male?

il sorriso divenne di nuovo molto evidente nella penombra profumata di fiori.

-no,le sto dicendo che amos permette A ME DI FARE DEL MALE A LUI

scendemmo una rampa di scale fino al seminterrato. le tenebre si addensavano laggiù e formavano strane sagome sui muri umidi,dilagando nei cuori e nelle anime degli abitanti di quei luoghi oscuri.
ci trovammo in una grande sala,con i pavimenti di terra pressata,senza mobilia,uno scantinato che pareva una segreta. l'idea della prigione sotterranea era accentuata dall'immagine di amos,incatenato al muro,nudo come mamma l'aveva fatto. l'unico indumento,se così si può dire,era un pesante cerchio di ferro che gli girava intorno al collo e lo teneva fissato a una grossa catena saldata all'anello pure di ferro sulla parete. amos aveva un raggio di movimento di alcuni metri. per terra c'erano due ciotole da cani,una vuota e una piena a metà di un liquido sospetto,giallastro.
amos era seduto per terra,le braccia intorno alle ginocchia. mi guardò con uno sguardo allucinato,sotto il sipario sporco dei capelli scomposti. tutto il corpo era cosparso di lividi,tagli,ematomi,segni in rilievo di frusta.

-allora mi ha trovato alla fine
-lei è amos shepard? in tal caso l'ho trovato,sì
-non sono più amos shepard. sono leo,il cane di mercedes. da quando sono qui ho cambiato nome e identità
-se preferisce,la posso chiamare leo
-grazie
-leo,nell'altra vita lei era un uomo e purtroppo anche sposato. se lo ricorda,vero?
-perfettamente. ero un uomo di successo,sposato con una bella donna,anche se non mi capiva affatto
-mercedes presumo la capisce benissimo,invece,vero?
-mercedes è la mia padrona. mi capisce divinamente. e,quel che più conta,mi corrisponde perfettamente. siamo la mano e il guanto
-da quanto tempo è così,signor shepard?
-leo
-da quanto tempo è leo,leo?
-da sempre. sono nato così. ci sono persone che nascono bionde,altre nere. alcune nascono sadomasochisti,altri no. certi lo capiscono solo molto più tardi
-dopo essersi sposati,magari
-sì. sentono che gli manca sempre qualcosa di essenziale,di importante,ma non vi sanno dare un nome. finchè un giorno non trovano la loro anima gemella. allora capiscono tutto,allora di colpo sanno che la loro vita finora è sempre stata diversa da quella per cui sono venuti al mondo. alcuni non hanno il coraggio di buttarsi senza paracadute e restano per sempre insoddisfatti,mutilati delle loro voglie più vere. altri invece decidono di cambiare pagina e lo fanno
-un giorno dicono di andare a comprare le sigarette e invece smettono di fumare
-sì,più o meno
-capisco. ma non so se capirà anche la signora shepard
-no,non capirà mai. non questo. perciò,vede,non è il caso nemmeno che lo sappia
-io ho preso un impegno,dei soldi. non posso dirle che non l'ho trovata
-può dire che stavo andando via. è vero,tra due giorni non saremo più qui. abbiamo già i biglietti per rio. le dica che amo mercedes,non è necessario che entri nei particolari
-vorrà una prova
-ci faccia una foto
-a chi,a leo e alla sua padrona?
-ad amos e a mercedes. un primo piano

mercedes si accoccolò accanto a lui e gli aprì il collare. lui le sorrise. era innamorato davvero,gli occhi gli luccicavano. non si vede facilmente gente che si guarda in quel modo.
lei gli ravviò i capelli e gli prese la faccia tra le mani. mentre si baciavano,scattai tre o quattro foto da angolazioni diverse.
dopo,mercedes gli rimise il collare di ferro. amos le leccò le mani. non era più bella fisicamente di prima,ma in qualche modo lo era. forse semplicemente si rifletteva in lei l'immagine che aveva dentro lui,come la vedeva lui.
prese da un gancio vicino una frusta di cuoio intrecciato,piuttosto spessa,terminante in nodi irsuti. amos si prostrò davanti a lei e le leccò i piedi nei sandali aperti. lei gli accarezzò teneramente la schiena con l'attrezzo,facendoglielo scivolare giù per la spina dorsale.
mi guardò. gli occhi non erano più incolori.

-questo è meglio che non lo fotografi
-forse no
-sa che ci sono tanti tipi di amore?
-sì,penso che ce ne sia più d'uno
-questo non è un tipo abituale di amore. ma ci crede che è amore?
-sì,penso possa essere definito così
-un altro tipo di amore
-sì,un altro tipo
-amos,cioè leo,qui,ora è felice. per la prima volta in vita sua è davvero felice. ci crede anche a questo?
-sì. vedo come la guarda. credo che sia davvero felice
-io lo so che non sono bella,ma gli dò tutto questo. e mi piace darglielo. ora capisce perchè preferisce me a sua moglie,anche se lei è molto più bella di me?
-credo che leo la veda bellissima
-sì,lo credo anche io

era bruttina fino a pochi minuti fa. adesso non so cos'era successo,ma sembrava diversa. bellissima. forse era leo che la rendeva così,con la sua magia.
la frusta si abbattè su di lui. gridarono entrambi di piacere puro,di gioia infinita.

telefonai a sybil shepard il giorno dopo. l'aereo era partito mezz'ora prima.

-signora shepard,ho trovato suo marito
-ne ero certa. le ha detto perchè allora è scappato in quel modo quel giorno?
-sì
-c'è di mezzo un'altra donna,vero?
-sì
-chi?
-la segretaria,la signorina barrymore,come aveva sempre immaginato,credo
-non è possibile. mercedes è un cessetto,l'ha vista anche lei. non può avere preferito quel cessetto a una bella figa come me
-ho le foto mentre si baciano appassionatamente
-merda. cazzo. non è possibile. brutto stronzo. quel cessetto. impossibile
-sa,forse lui non la vedeva così cessetto
-ma come è possibile? me lo dica lei come è possibile
-è un altro tipo di amore,signora. un altro tipo

alzai lo sguardo. un aereo passò in quell'istante sopra la mia testa,come un rumoroso grosso uccello metallico.
stavano volando via. ma già ci erano riusciti,a volare,anche prima di salire su quell'aereo.
con un altro tipo di ali.