Chissà cos'è che...
di Angie02
Cos’è che trasforma una semplice passeggiata per negozi in un momento di
erotismo ed eccitazione?
Cos’è che trasforma una mamma, una moglie fedele, in una donna con una carica
erotica esplosiva?
Cos’è?
Cos’è che trasforma una timida “normale” signora 40enne, in una donna che
racconta di se del suo godere quando normalmente non riesce neppure a scrivere
un piccolo commento?
Chi lo sa, a volte un odore, un profumo; a volte un tocco una carezza.
A volte uno sguardo una situazione, a volte il culo di un uomo che mi parla di
forza e di maschio, a volte un sorriso che mi parla di dolcezza, a volte la voce
calda di un uomo mai visto.
A volte gli occhi di una donna che mi assomiglia, con il seno piccolo ed i
capezzoli appuntiti che bucano la leggera maglietta estiva e mi trovo ad
immaginarla nuda accanto a me, abbracciata a me.
A volte la mano di Michele che stuzzica i punti a lui conosciuti, anche se siamo
in mezzo alla gente, a volte il vibrare della carrozza del treno e l’idea della
trasgressione trasmessa da uno scompartimento vuoto mentre viaggio di notte.
Può essere lo sguardo di quella coppia che mentre si bacia sulla spiaggia mi
guarda e poi ricomincia a baciarsi ancora più lasciva.
Può essere il sapore del mare che assaporo mangiando un riccio appena pescato e
che Michele ha aperto per me, può essere l’immagine di un uomo che mangia un
caco e lo fa come se stesse regalando ad una donna il bacio più eccitante,
proprio là dove nasce la vita ed il piacere.
Chi lo sa cos’è ?
Però quando succede scatta una molla che mi rende irrazionale che mi fa sentire
viva, eccitata, vogliosa, bella che mi fa sentire donna.
E adesso mi sento così, in questo negozio di cose ricche ed eleganti, il profumo
della pelle delle giacche, la morbidezza della seta dei vestiti che sfioro
passando tra gli scaffali ha fatto scattare questa molla ed adesso non vedo
l’ora di spogliarmi ed indossare e provare, Michele mi sarà complice lo so.
- Signorina posso provare qualche abito?
- Si prego faccia pure, le serve aiuto?
- No, non adesso grazie
Il mio occhio cade su alcuni vestiti uno nero ed uno rosso entrambi di seta,
leggeri sexy morbidi da indossare sulla pelle nuda
Do la mia borsetta a Michele ed entro in camerino mi spoglio, mi spoglio tutta
tolgo vestiti, calze, mutandine, reggiseno e poi mi infilo l’abito nero.
Sento la seta liscia morbida carezzare la mia pelle, sento le cuciture
appoggiarsi leggere ma stuzzicanti sui miei capezzoli, ho la pelle d’oca e sento
la seta che scivola sopra la mia pelle regalandomi dei brividi. Il vestito mi
sta benissimo, calza come una seconda pelle, mi guardo, mi riguardo, mi sento
bella eccitante.
- Michele dimmi cosa te ne pare, entra così mi aiuti a slacciarlo
Michele entra mi guarda negli occhi, e capisce, lui mi ama, lui conosce i miei
sguardi, lui sente i miei odori, il mio profumo di donna ed il camerino ne è
pieno
Chiude la porta del camerino dietro di se ed io intravedo lo sguardo
interrogativo e preoccupato della commessa che lo vede entrare
Michele mi guarda, mi abbraccia e piano piano sfiora la seta dell’abito ed i
miei capezzoli, un brivido parte dalla mia testa, scende per la gola e la
asciuga, buca le mie tettine, passa giù per la pancia e finisce lì, lì dove la
pelle è più sensibile, lì dove nasce la vita e dove vive il piacere.
- No fermo, ti prego, guarda solamente
E così dicendo lo spingo un po’ in parte, mi guardo allo specchio, e lascio che
le mie mani liscino l’abito, lo facciano aderire alla mia pelle, lascio che le
mie dita accarezzino i capezzoli, stuzzichino la mia pelle.
Piano comincio a sfilare l’abito, lo lascio cadere per terra, resto nuda ad
occhi chiusi con le mani che ancora pizzicano, carezzano.
Apro gli occhi prendo l’altro vestito quello rosso, ancora più leggero ancora
più impalpabile, con una scollatura profonda davanti. Lo indosso e subito il
colore rosso mi accende la pelle, come fuoco che brucia sento che mi scotta, il
mio odore sta impregnando il camerino, i miei umori stanno bagnandomi
all’inverosimile, sto perdendo il controllo quando bussano al camerino, apro la
porta e la commessa appare sulla porta
- Posso
- Si certo, cosa ne pensa ? Mi sta bene?
La sua mano corre a sistemare un po’ la scollatura e sfiora la mia pelle nuda,
gli sguardi si intrecciano lei arrossisce, ma capisce e so che gli piace. Lo so
che gli piace vedermi eccitata, basta guardare le sue guance rosse, basta
guardare i suoi occhi che stanno cercando di vedere sotto la stoffa, basta
guardare i suoi capezzoli che stanno bucando la Tshirt, basta veder le sue
narici dilatarsi ad annusare il mio odore.
Alza gli occhi nei miei, poi guarda Michele
- Non preoccuparti, lui è il mio amore, va tutto bene, aiutami per favore
Lei chiude la porta, si avvicina mi accarezza il viso, ha dite morbide, calde,
sottili, con le unghie corte curate. Mi accarezza il viso, scende a carezzare il
collo le spalle, brividi di piacere mi avvolgono, i miei occhi nei suoi, le mie
mani che vorrebbero accarezzarla ma lei mi allontana.
- No Signora lasci che sia io ad aiutarla
Mi tremano le gambe mi devo appoggiare, mi appoggio con la schiena al torace a
Michele che subito mi sostiene, sento le sue mani forti, da uomo appoggiarsi ai
miei fianchi, sento le mani della commessa che sollevano il vestito.
Chiudo gli occhi lascio che il piacere mi culli, mani di donna corrono a
stuzzicare i miei capezzoli mani di donna che sanno cosa toccare mani di donna
che sentono il mio piacere
Le sento correre intorno alle mie tettine le sento titillare i miei capezzoli,
sento Michele che mi bacia la testa, le orecchie il collo, sento le sue mani
stringere i miei fianchi, mi appoggio a lui, piano piano allargo le gambe come
ad invitare le dita della commessa a scendere a regalare piacere, ma le dita
stanno ancora giocando con il mio seno, adesso giocano sulla pelle della pancia,
solleticano l’ombelico, giocano sul monte di venere
Ti prego lasciale scivolare giù, falle scivolare dentro voglio godere, allargo
le gambe, spingo il bacino in avanti è una richiesta, una supplica e finalmente
le dita sono li, corrono sulle mie grandi labbra, corrono svelte sulla pelle
liscia e bagnata e poi un dito corre dentro, sfiora il bottoncino, poi ritorna
gira e rigira, le mani di Michele giocano con il mio seno, schiacciano, tirano,
li al limite tra il godimento ed il dolore, lì dove il confine è incerto, ma lui
conosce le mie reazioni, lui sa fino dove arrivare, lui sa portarmi sempre un
po’ più in là. Poi un piacere forte, come una marea che travolge ogni limite,
parte dalla mia testa, avvolge la mia lingua che continua a leccare labbra
troppo secche per parlare, scende giù e la discesa è tanto più veloce quanto
veloce e forti vanno le dita nella mia vagina. Una, due, tre non sono quante
sono, ma mi piace, mi piace da morire, i miei umori stanno riempiendo il
camerino. I miei umori stanno bagnando la mano che mi masturba, i miei umori
stanno bagnando il mio corpo.
Sto per venire vengo, vengo, vengo, subito Michele mi bacia per non farmi urlare
ed il mio urlo si soffoca nella sua bocca, mentre lui mi stringe e le dita della
commessa corrono ancora più a fondo ancora più veloci ancora più ad accompagnare
il piacere che esplode dentro di me, che fa esplodere i miei muscoli, che
scoppia nella mia testa e nel mio corpo.
Sento le gambe cedermi mi sento cadere, se Michele non mi sostenesse cadrei in
terra, voglio stare ferma, qui in silenzio. Spingo adagio perché lei tolga le
sue dita da dentro di me, lei le sfila adagio, le mie forze se ne vanno con le
sue dita. Non voglio aprire gli occhi, sto bene adesso, quel non-so-ché è andato
ormai, sono tornata io, la mamma, la moglie. Sento freddo Michele mi abbraccia,
la commessa mi stringe a lei e nell’orecchio mi sussurra che deve andare ma di
fare pure con calma, mi bacia sulla fronte e sul capezzolo destro e poi esce. Mi
giro Michele mi abbraccia stretta e mi guarda con i suoi occhi neri dolci e
profondi, me lo stringo forte e sento tutto l’amore che provo per lui che mi
esplode nella testa, potrei non resistere a tanto amore.
Mi rivesto adagio, mi ripulisco un po’ e poi usciamo il negozio è affollato
adesso, ci avviciniamo al banco dove ho l’impressione che la proprietaria ci
guardi in modo strano
- Tutto bene, gli abiti vanno bene?
- Si sono bellissimi, ma troppo provocanti, non ho più il fisico e l’età per
questi tipi di vestiti purtroppo
- Cosa dice signora, lei è così bella e così giovane, vuole provare
qualcos’altro?
- No grazie, va bene così
- Grazie a lei allora e buongiorno speriamo di rivederla ancora
- Ci conti torneremo presto avete bellissimi vestiti e del personale così
competente e gentile
- Grazie mille ed arrivederci
Fuori il sole ci accoglie con tutto il suo calore, la gente guarda le vetrine e
tira diritto almeno fino a quando un profumo una carezza uno sguardo un non so
ché ti entra dentro e sveglia la tua parte più animale allora il gioco cambia e
ricomincia …..