Samba lento, in forma di poesia racconto per un pomeriggio estivo di sesso inatteso, nel giorno dei due esami superati

di   Chansonnier

 



1. La gioia del trenta e lode aveva occupato
la mattinata, cosa restava per il pomeriggio?
Pensare a due, tre storie dell'anno trascorso,
tutte finite male, lasciarsi quindi andare
all' allbymyself, canzone di quell'estate
settantasei, che si poteva dire scritta per me?
(Hard to be sure, sometimes J feel so insicure
and love so distant and obscure...)
Andare al mare il quindici di giugno? Sì
ma con chi, tutti persi un po' di vista,
telefonò quello che al mare non andava mai.
("Vieni al club alle tre, ti lascio aperto,
una persona ti vuole conoscere meglio...")
Caldo quel pomeriggio per non essere ancora
estate, la vecchia gloriosa cinquecento
mi portò là con le tante domande
senza risposte dall'enigmatico amico.
(Per quella stagione fummo inscindibili,
allegro mascalzone e timido studente,
Gassman e Trintignant nel "Sorpasso",
per fortuna non precipitati...).
Mi presentò la signora e fuggì via
con scuse del tipo "Ho un impegno urgente,
il frigo è pieno, per la musica sai come fare,
conosci l'impianto." (Se lo conosco...l'impianto!).

2. Rimanere solo con lei. Cos'era per me,
abituato alle ragazze, una signora sposata?
La mamma, la zia, la vicina cui si cede il passo
per entrare in ascensore, non certo la donna
invitante e figa che avevo di fronte,
con poche parole e tanto profumo Opium.
Lasciammo sui nostri silenzi Santo
e Johnny con "Strangers in the night"
luci soffuse in discoteca solo per noi,
sapeva muovere le anche,stringere e costringere
la signora dall'accento emiliano o lombardo (non so più)
che intrigava assai come il tono basso della voce.
La mani sgusciavano ovunque ballando
(seppi poi del marito, molto più anziano
e ricco, un po' malandato, le lasciava libertà...).
"Vorrei che tu mi prendessi su queste strane
poltrone in cemento coperte da moquette rossa,
sinuose, sembrano fatte per l'amore!"
Mi fu sopra selvaggiamente, furiosamente,
i pochi vestiti estivi volarono. "Ti prego, non ora,
non ora, fai come ti dico" (ma a cosa si deve pensare
per rallentare a ventitre anni, al prossimo esame?)

3."Sono più vecchia di te e ti posso punire." disse
con un mezzo ironico sorriso. "E cosa mi fai?...".
Ne disse di cose allora,minacce leggere
di sculacciate dietro, manate davanti e pizzicotti
ovunque, mi rese così più eccitato ma più controllato
per il suo piacere, che aveva in sè la premessa del mio.
Alla fine altro che castigo, mi accarezzò e mi baciò
con tenerezza nuova, quasi mi conoscesse
da molto tempo e scrissi per lei banali versi
per un samba lento che ancora ricordo:
"La signora, con aria sicura, esce quasi sempre a quest'ora
verso le tre. Suo marito è a lavorare, lei non saprebbe cosa fare,
sale in auto e va in città. L'avventura l'accoglierà,
poi a casa come ogni sera lei tornerà,
un sapore sulla bocca che lei non ricordava più
forse quello della gioventù.
Le mie mani non tremano più
da quando han vibrato sul corpo suo,
la sua voce, i sospiri suoi resteranno dentro me..."

4. Come Sandro, più o meno coetaneo,
imparai a conoscere il valore delle signore mie,
delle mamme di lei dai verdi occhi
di cui ci si può innamorare.
Era il '76, si andava senza rete,
chi ne sapeva di paura dell'AIDS,
di Internet e sesso virtuale?
Si fece sera, aperitivo Punt e mès
(sparito?) sul lungomare, stuzzichini
che sono già una cena, lumachine
da estrarre con stecchino
(quelle per tirarsi su), ricompare il compare,
sorridente, caffè shakerato
(shake on boogie, così iniziavano
le danze nel mitico club). Battiamo cinque,
ci abbracciamo, ricordiamo un detto genovese:
"Un po' per uno in braccio alla mamma,eh!?"
poi via a riaprire il club al pubblico,
parlando di tutto,speranza compresa
della vittoria di Enrico alle elezioni
di domenica prossima, venti giugno.
Fred in lontananza: "Come se
quest'estate con te, no non fosse mai
esistita mai nè vissuta mai..."

Chansonnier
 


Colonna sonora dell'estate 1976:
"J'm easy" di Keith Carradine
"La mia estate con te" di Fred Bongusto
"Non si può morire dentro " di Gianni Bella
"If you leave me now" dei Chicago
"Non sai fare l'amore" di Ornella Vanoni
"See the trouble with me" di Barry White
"Che vuoi che sia se ti ho aspettato tanto"
di Mia Martini
"Music " di John Miles
ed infine celeberrimi brani da discoteca
che ancora adesso imperversano:
"Shake on boogie", "J'm your boogie man", "The best
disco in town"