Femminile plurale
di Enchantra
Claudia era piombata nel suo ufficio per chiederle informazioni più dettagliate
dopo la riunione del mattino mentre Mara era intenta a parlare con un cliente al
telefono.
- Fra un attimo sarò da te – sussurrò Mara, tappando la cornetta affinché il
cliente non la sentisse, invitando con i gesti la collega a sedersi dall’altra
parte della scrivania.
Claudia si accomodò e posò la pila di scartoffie sul tavolo, accese una
sigaretta accavallando le gambe, in attesa che Mara terminasse la conversazione.
Claudia era entrata a far parte del team di Mara da circa un anno e, da subito,
avevano fatto amicizia riconoscendo l’una all’altra la capacità di completarsi
in un rapporto di reciproca fiducia.
Mara notò ancora una volta la bellezza della sua collega: capelli lunghi,
castani, messi in risalto da un taglio sfilzato che conferivano alla
capigliatura quella naturalezza scompigliata che Mara amava, tanto da adattarlo
anche ai suoi, corti, più sbarazzini.
Mentre Mara era ancora al telefono (“accidenti, questo non mi molla più, oggi”)
Claudia iniziò a perlustrare candidamente il suo corpo, accarezzando la pelle
liscia delle gambe, controllando che non vi fosse peluria dimenticata dalla
ceretta fino a risalire sulla coscia, dove risaltavano le balze delle sue
autoreggenti.
Con un gesto rapido, Mara mostrò le sue ed entrambi risero per quel giocoso modo
di “parlare”. Mentre faceva questo, Mara notò uno sguardo diverso nella sua
collega, perché mostrandole le balze ricamate non si era accorta di avere le
gambe leggermente dischiuse e che il triangolo del suo perizoma colorato era
visibile: un impercettibile movimento malizioso negli occhi della collega le
fece capire che Claudia ammirava il suo corpo e mentre cercava di tenere viva la
conversazione, questa le si avvicinò di lato iniziando ad accarezzarle quel
tratto di coscia scoperto, tra la balza e l’inguine...
Un brivido colse Mara e per un attimo non seppe come reagire... non era mai
stata approcciata da una donna anche se nel suo inconscio aveva vissuto qualcosa
che assomigliasse a questo desiderio specialmente dal momento in cui Claudia era
arrivata nella sua azienda.
La mano di Claudia percorse quel breve tratto di pelle spostandosi, poi, proprio
al centro di quel pezzetto di stoffa colorato, dove il sesso di Mara era in
spasmodica attesa...
Faticava a mantenere la conversazione con il suo interlocutore telefonico, ma
ormai la collega aveva centrato il suo clitoride attraverso la stoffa... non
aveva più scampo...
Le dita di Claudia erano sapienti, sapevano dove e come accarezzarla... e quel
turgore voleva essere accarezzato, manipolato, stretto tra le dita... avrebbe
voluto sentire la sua lingua lì sopra...
Claudia le prese una mano mettendosela tra le cosce, pregando Mara di regalarle
lo stesso piacere...
Mara capì che non poteva resistere oltre... voleva assaporare la lingua di
Claudia, voleva sentire il calore e la dolcezza di una donna...
Concluse la conversazione in fretta... prese la collega per mano, portandola
direttamente alla toilette. Volevano entrambe un luogo dove potersi godere
reciprocamente in piena libertà...
Chiusa la porta del bagno, Claudia afferrò le mani di Mara costringendola al
muro... mani nelle mani... i loro corpi che aderivano perfettamente l’uno
all’altro... la lingua dell’una che vibrava con l’altra... – ti voglio,
adesso...- le sussurrò Claudia, alzando i lembi della gonna di Mara, posando la
bocca aperta sul suo sesso, avida...
Le tolse il perizoma e il sesso di Mara le si parò davanti agli occhi con quel
monte di Venere a coprire la fessura di quel piacere che avrebbe goduto di lì a
poco...
Iniziò con piccoli baci, piccoli colpi di lingua per farla aprire, per farle
uscire gli umori dolci passandoci sopra l’indice che portò fino alla fessura,
entrando dolcemente fino a quel punto rugoso interno alla vagina... un gesto
così intimo...
Fino a che Mara si aprì completamente... e la lingua iniziò a baciarla, ad
avvolgerla in quel delirio erotico così intenso... si sentiva succhiata, portata
via dal vento in riva al mare... le vennero in mente immagini di conchiglie, del
sole, del calore che man mano le saliva su per le gambe... Claudia la penetrava
e la baciava insieme...
I flutti dell’orgasmo arrivarono quasi subito, immensi, ardenti, armoniosi e
Mara si sentì morire dal piacere...
Non aprì gli occhi subito e Claudia iniziò a baciarle la bocca, regalandole il
sapore di sé stessa che Mara aveva assaporato solo nei suoi momenti solitari.
Era diverso il suo sapore, adesso, mescolato a quello di Claudia e con più
ardore dentro. I due corpi di nuovo aderenti l’uno all’altro...
Mentre questo accadeva, Mara avvertì il desiderio di accarezzare il sesso della
sua amica iniziando ad accarezzarle il clitoride, riportandole il tocco che
molte aveva regalato a sé stessa... Claudia rafforzò il bacio, la lingua
penetrava nella sua bocca come fosse un piccolo pene che Mara leccò avidamente
per appropriarsi ancora del nettare appena colto...
Mara sentiva il clitoride di Claudia divenire sempre più turgido, acclamava il
suo desiderio di esplodere tra le sue dita... continuò per poco... Claudia
riempì la sua mano di umori pieni, densi, desiderati: le esplose completamente
il suo miele...
Erano sfinite ma appagate, come se questo amplesso fosse stato desiderato dal
primo momento in cui si erano viste... la prima volta ma non l’ultima...
Sapevano, adesso, che avevano rafforzato un sentimento puro di intimità al
Femminile.