Cinque sensi
di sonoioNaima/tuaDiana
Cinque sensi, prima parte - Sexy shop
(A Diana che si prende sempre la colpa delle mie cazzate)
Messaggino del cavolo qualche giorno fa.
Notti insonni con la voglia di fare qualcosa che mi dia una scossa.
Dovevo uscire per delle commissioni ma ho lasciato Diana prendere il
sopravvento.
Tutto quello che avevo da fare passava in secondo piano.
Una sola idea in testa...arrivare in quel sexy shop a prendere quello che avevo
chiesto e a giocare con il proprietario.
Mi sono preparata con cura.
ho indossato un completino intimo carino. Perchè non si sa mai.
Invece lo sapevo benissimo che l'avrei fatto, altro che non si sa mai.
Non sapevo ancora come Ma l'avrei fatto a tutti i costi.
L'ultima volta mi sarebbe bastato un niente. Un soffio. Lasciare solo la porta
del camerino socchiusa.
Invece non me la sono sentita. Avevo ancora la coscienza sveglia.
Ma oggi no....
Voglio farlo. Parigine.Minigonna .
Maglioncino con la lampo.
Niente trucco. Anzi no. Solo un pò di matita nera tanto per risaltare gli occhi.
Ultimo sguardo allo specchio.
Un pò puttana. Quanto basta.
Azz... dimenticavo le palline..
Le metto su di corsa.
Sono terribilmente in ritardo.
Se non mi sbrigo a fare il resto lo trovo chiuso.Sono eccitata.
Le palline danzano nella fica durante i miei giri, ma oggi quasi non le sento.
La mia mente è già lì a pianificare la seduzione.
Voglio godermela. Voglio vederlo guardarmi con desiderio.
E poi la sua faccia stupita quando gli porgo l'occasione che vuole su un piatto.
Quasi mezzogiorno quando arrivo davanti al negozio. Un cartello con un numero di
cellulare...
Non c'è.
Ecco, brava, lo vedi, è destino, torna indietro, non fare cazzate che dopo te ne
penti. Sei fatalista no, dice L. dentro. Dai non c'è vattene.
La ignoro.
Prendo il cellulare e chiamo.
"Ciao sono L. dove sei?"
"Pensavo proprio a te è arrivata la roba che hai ordinato finalmente…"
"…scendi al bar che ti offro il caffè"
La sua faccia quando mi vede è una carezza al mio ego.
Lo saluto come un vecchio amico. Mi mette la mano intorno alla vita e mi
accompagna dentro.
Non mi stacca gli occhi di dosso.
Dalle mie gambe, dalla zip del maglioncino lasciata forse un pò troppo aperta.
E io che faccio finta di ignorare i suoi sguardi parlando del tempo. Dio le
palline come le sento ora...
Lo metto in imbarazzo parlando del vibratore che desidero al bancone del bar.
Paga di corsa e tronca il discorso "Sprizzi sempre sesso te..."
E' la frase che mi sussurra mentre andiamo verso il negozio. Un sorriso
malizioso senza una parola la mia risposta.
Poggio la borsa dietro al bancone e mi dirigo verso la vetrina delle novità.
Mi piace toccare sentire gli oggetti tra le mani.
Di solito Lui si siede su una sedia che ha messo in mezzo al negozio e mi
guarda. Io lì dentro Alice nel paese delle meraviglie.
Tocco tutto. apro scatole.
Mi piace che mi guardi, mi piacciono i suoi sorrisi quando tengo le palline
cinesi in mano o quando prendo in mano i vibratori, per vedere se li sento miei.
In fondo sono i miei compagni di masturbazione. Mi piace molto scegliermeli.
Si diverte molto a vedermi giocare con quegli oggetti.
Ma lo sente anche lui che oggi è diverso.
Oggi non gioco con i vibratori e tutto il resto oggi sono lì a toccare i
vibratori maschili.
A infilare le dita dentro le fiche finte.
Lui continua a fissarmi imbambolato. Non mi giro ma lo so che è così. Sento il
suo sguardo incollato addosso.
Mi accuccio per guardare lo scaffale più in basso.
Lo so che ora la gonna decisamente troppo corta si alzerà fino a scoprire le
mutandine.
"… hai gli ormoni elettrici oggi..." sussurra.
"Lo stai facendo apposta"
La mia espressione innocente quando mi giro lo spiazza. "Perchè?" fissando i
miei occhi verdi nei suoi. E lasciando che i suoi occhi si posino sulla mia mini
alzata e le gambe leggermente dischiuse.
Seguo il suo sguardo e chiudo le gambe con finto pudore.
Probabilmente arrossisco anche un pò.
In fondo L. non è sparita ancora del tutto.
Mi alzo e farfuglio un perdonami, non mi ero resa conto. Non so quanto
credibile..
"Mannaggia a te. Mi fai eccitare..." la sua risposta e il suo sorriso.
Ma io sono già di nuovo a giocare con gli oggetti.
Ho in mano una specie di cosa gelatinosa, con un buchino, che sembra
piccolissimo.
"Cosa è?" sbattendogliela davanti agli occhi
"Un masturbatore maschile. Ci infili dentro il cazzo e poi…"
"Dove? in questo buchino?"
"E' gelatina, si adatta" e con le dita mi fa vedere come si apre e come si
modella intorno a loro.
Stringo la mano intorno a quella gelatina e intorno alle sue dita. Sento il suo
fremito. Immagino le visioni della sua mente che sono anche le mie.
Le palline mi urlano da dentro la mia voglia.
In quel secondo per tutte e due è come se avessi il suo cazzo tra le mani..
Due secondi. Tre forse.
Lo lascio. Ma tutto è già in moto ormai.