D
i vere mandorle siciliane
 
 

 

 


Le indagini furono brevi.
E inconcludenti. Morte per avvelenamento da cianuro. Anna e Matteo Gargiulo, anziani, coniugi, senza nemici, senza figli, senza eredi. Trovati in casa loro dopo tre giorni per l’odore fortissimo de i cadaveri e delle loro feci.
Il cianuro fu trovato nei dolci di marzapane in bella mostra sul tavolo della cucina, richiusi nella carta della più famosa pasticceria della città vicina. Nessuna possibilità di risalire agli acquirenti di quei dolci, troppo popolari e venduti in quantità industriale tutti i giorni.
Nessun aiuto nemmeno dai vicini.
I Balestracci erano dalla figlia in Belgio da un mese, perché erano diventato nonni di un certo Jeanjacques Bernier-Montaigne. Loro, che si chiamavano Tonio e Mariassunta.
E il ragionier Gambetta non ne sapeva nulla di quei vecchi che abitavano al piano sopra, e che si lamentavano con l’amministratore del rumore che faceva la sequela delle sue amanti la notte. Non duravano, alla bionda tinta un po’ secca si sostituiva la bionda naturale un po’ in carne o una mora mediterranea dagli occhi di cerbiatta, ma forse per doti celate, misteriose, del Gambetta, in comune avevano strepiti, e urla modulate, dall’ “ancoraancoraancoradiomioancora” al “bastabastabastardotipregobasta”.
Così gli inquirenti dopo aver sondato le poche vie a loro disposizione accantonarono come insoluto il caso, attendendo i tempi per chiuderlo. Dei vecchi morti di dolciumi poi non importava nulla nemmeno più alla stampa.
Quando morì il ragionier Gattuccio - a tre isolati dalla casa dei Gargiulo - nessuno collegò la sua morte a causa di un pirata della strada con quella dei suoi quasi vicini golosi di dolci. La bella vedova, Annemarie, francese di nascita, venti anni meno del marito, accompagnò la salma. Accompagnata al braccio dal socio del marito, ragionier Gambetta, che ne sorreggeva stretto il cordoglio.
Fu per il pessimo vizio dei riciclar regali che morirono in tre.
I Gargiulo avvelenati casualmente dal tentativo del Gambetta di ammansirli, dopo l’ennesima minaccia di denuncia per quelle urla volgari frequenti e la paura si scoprisse che la donna, parrucche e abiti a parte, era sempre la stessa.
Il ragionier Gattuccio a causa delle paste che avvelenò e donò al socio quando scoprì che era da tre anni l’amante di sua moglie.