prologo
"non ce la faccio, da solo contro di loro" disse, "non ce la faccio".
Passai la notte con lui, ma nessuno dei due riuscì a dormire. A mezzanotte si
alzò dal letto. Si sedette sul bordo del materasso e con serenità disse che
l'unica maniera per liberarsi delle forbicine era sdraiarsi accanto al cadavere
ancora caldo di un essere umano.
La sua proposta mi sembrò ridicola. Ma lui insisteva.
"Non ho altra scelta", disse.
…..
la sua teoria era semplice: doveva assassinare un uomo (una donna non serviva
allo scopo), squartarlo come una vacca e sdraiarvisi accanto, in modo che
l'aroma delle viscere ancora fumanti attraesse tutte le forbicine che aveva
dentro.
"non ho altra scelta!", ripetè.
Guillermo Arriaga
Note in apertura
Questo racconto nasce come mio progetto di scrittura di una
raccolta a quattro passi che, nelle intenzioni mie, dedicata alla follia piccola
quotidiana ma distruttiva, e alla mente, e al sesso distorto, e all’eros
sconvolto di chi a volte uccide, e lo fa più volte, dovrebbe avere titolo “Tre
Atti. Più Appendice”.
Il titolo primo pensato era “ Lupi Mannari” ma mi sono ricordato di un racconto
di circa una decina di anni fa di Carlo Lucarelli che credo sia da tempo ormai
fuori catalogo, peccato, che aveva titolo, se la memoria di lettore non mi
inganna... ”Un Lupo Mannaro sulla Via Emilia” o qualcosa del genere, sicuro.
Per cui i lupi mannari restano a Lui, che scrive bene.
Troppo bene.