Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

98.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Era per pranzo e non per cena, e di domenica e non di mercoledì
(tema "LA CENA DEL MERCOLEDI''", micro racconto in dieci righe )
 
     
 

Di festeggiare voglia zero. Festeggiare cosa? Pensando ai giorni, ai mesi, ricordò solo cadute e non trovò - nei pensieri – le corse al sole – tante - e le giornate – belle - in cui aveva volato. Quelle incoscienti e vive, tanto da riuscire, ripensandole nei giorni in cui stava bene, a scaldare inverni, rinfrescare estati e dare ancora vita a corpo e cuore. Solo che non aveva voglia, male alle ginocchia per la caduta, alle reni, per il peso del mondo e anche lo stomaco serrato. E in più aveva perso il fiato. Il cuore poi, così agitato, poteva rompersi o scappargli fuori. E gli anni? troppi, troppi davvero, che c’è da festeggiare? Poi arrivarono loro. Qui e dove vive, in mille modi. Di persona, al telefono, altri scrissero. Passarono le nuvole. La malinconia da rospo si mutò in sorriso. E fu felice di avere rinviato, di un anno almeno ancora, la decisione di non festeggiare.