La Foto

(finito di scrivere il 2 marzo 2004, 3.02 mattino)

 

 

Even under the shower...



 

Note a margine aggiunte dopo un temporale.
Milano 25 marzo, anno corrente.
Come chi legge e arriva fino in fondo, sa, questa mia cosa non doveva avere prefazione...
Il piccolo destino, che anche le parole anche a volte hanno, ha voluto però per questa chiacchierata cose diverse.

E allora, adesso, passato il temporale, aggiungo.
Ma non ne faccio brodo lungo o riscaldato, se ci riesco.
Questa cosa doveva essere davvero cancellata in un attimo di tempesta, poco male in fondo,

oppure chiusa, più cattiva questa come scelta, in un sito nato a condividere e non nascondere emozioni

(che scopriamo poi con rinnovato e grato stupore non esser solo nostre).
Basta editare, convertire un sì in un no ... Ecco la porta è chiusa.
La riapro per due motivi.
Uno: amici me l'han chiesto e io finisco davvero nella vita, purtroppo, a dire sempre sì a chi mi chiede.
La persona a cui ho rubato questa cosa è ancora amica mia e l'amicizia autorizza le parole.
La foto l'ho tenuta. E' qui in questa macchina magnetica. L'ho tenuta e la serbo, è bella come scatto

 inquadratura, dettaglio e insieme di persona.
Ora di piu'. Ha acquisito maggiore e più calda e viva nitidezza.
Ma le parole con cui l'ho raccontata, adesso, mi sembrano più misere di quello che erano prima.


Lui: Raccontami di te, raccontati…

Lei: Prova tu ad inventarmi... Poi, forse, ti dirò…

Lui: Ti immagino, comunque…

Lei: Non puoi immaginare, sono…meglio!
Lui: La prima cosa che mi ha colpito sono gli occhi.

Lei: Ma, se erano sfuocati e schermati… La foto è piccola, non li hai mai visti, sciocco!

Lui: Si vedevamo, belli, dritti e forti, taglio sottile…un po’ sfrontato. Color nocciola io direi.

Lei: Tu pensi troppo: non li hai visti, non si vedono.

Lui: Li ho visti!

Lui: Li ho visti, sotto sopracciglia forti e disegnate, quella sinistra un po’ piu’ alta, arcuata…

Lui: Col fumo di una sigaretta fumata e ostentata, puntata verso l’alto…

Lei: Cos’hai visto?

Lui: Sì, la sigaretta alta, puntata verso l’alto, all’angolo delle labbra… serrata stretta tra le labbra…

Lui: Labbra a cuore, la bocca piccola…carnosa.

Lei: Sei matto, sai…

Lui: Sì…La sigaretta alta verso gli occhi…Gli occhi sono tagli nel tuo viso, ci cadi dentro facilmente…

Lui: Sembrano far domande e sorridere porgendole…A che pensavi allora?

Lei: Occhi di qualsiasi donna quelli che hai visto, tu li sogni…

Lui: No…Le dita…La tua mano.

Lei: Dita, mano?

Lui: Sì…le dita, aperte, a V.

Lui: Pronte a sottrarre quella sigaretta a quella bocca...

Lui: Con secco movimento.

Lui: Sei sfrontata quando fumi…ostenti sfrontatezza.

Lei: Ma se fumo così poco…

Lui: No sembrava una cornice, quelle dita, la sigaretta e sopra gli occhi.

Lui: Sapevi cosa offrivi a chi guardava, vero, lo volevi quel pensiero che creavi.

Lui: I capelli sono scuri, vero?

Lei: Sì, lo sai te l’ho detto io…

Lui: Sì castani e scuri…Si arricciano appena, son mossi sull’orecchio…

Lui: Non pettinarli indietro e ricomporli adesso, però…

Lui: Io li ho visti

Lei: Li hai sognati, dolcezza…

Lui: No, li vedo.

Lui: E labbra.  Sembrano disegnate…arco carnoso sotto…Testa di cuore gonfia e forte sopra…Labbra serrate sulla sigaretta. Hai ragione…Sono il tuo pezzo forte…Labbra da possedere...

Lui: La fronte l’hai scoperta, vero?

Lei: Sì, ma…

Lui: Si scoperta...i capelli legati, solo ciuffi e qualche onda che è sfuggita.

Lui: Le unghie sono corte, senza smalto…

Lui: Orecchie carnose , ricche di volute e lobi…Per sentire, o ascoltare, forse è meglio.

Lei: La foto è piccola, un’icona quasi…Cosa ci vedi?

Lui: Ciocche e riccioli scappati ti scendono di lato…Sottili, mossi, incorniciano l’ovale…
Il viso è minuto, guance larghe per sorrisi aperti…

Lui: Hai orecchini tondi, cerchi credo.

Lei: Sì, ne ho così, ma…

Lui: Un cerchio d’oro, non come una fede…ampi anelli.

Lei: E come?

Lui: Tondo come cerchio, sì ma liscio al bordo…Ha tre barrette, vero?

Lei: ...

Lui: Ma gli occhi…quelli…sembrano guardarmi…

Lei: Megalomane…Egocentrico…

Lui: Hai due piccole pieghe all’angolo e ciglia dolci… Non ti trucchi vero?
Non ti serve.

Lui: La bocca è una promessa…Un invito.

Lui: E il naso piccolino…Un po’ all’insù.

Lei:

Lui: Anche la testa è un poco reclinata, sai…

Lui: Esprimi sfrontatezza come quando mi parli e scrivi.

Lui: E voglia innata di mostrarne, a tutti, sempre, di quella tua sfrontatezza…

Lui: Grazie… Della tua foto, l’ho salvata.

Lui: Ti telefonerei, dopo, se lo vuoi…Se posso…

Lui: Posso?

……



Niente prologo stavolta.
Questa volta le parole sono dedicate a chi vorrà o saprà riconoscersi in una foto che ho trovato,

in un vecchio armadio, in una casa in pietra, di campagna, non molto tempo fa. Non molto.
Ho solo questa foto, mi è cara, ed è davvero bella.
Poi, forse, anche questa volta, non erano proprio parole da eroxè le mie, anche stavolta no.
Forse.
La foto suggeriva altre emozioni, non racconti.
Forse, soltanto, giochi da rete.

Consideralo, se vuoi, se ti ci riconosci un poco, comunque un mio omaggio.
A due occhi che aprono pensieri, a una bocca fatta per soffocarci dentro.

 

 

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