Rientro a casa
Rientrano la sera dal cinema.
Affiancati.
La strada luccica ai fari delle auto, rare, riflette e rifrange a tratti.
Pozzanghere che prendono luce e onda a quelle luci e a quelle ruote…
Sonia corre alzando la gonna un poco ad evitare gli schizzi alzati dalle scarpe.
Nella corsa ai fari che passano radenti Fabio ne scorge la falcata corta,
ridotta dalla gonna stretta ai fianchi, le gambe magre coi polpacci nervosi e
tesi e l'orlo delle calze che ha carezzato a lungo nel cinema, mezz'ora prima.
Col buio della sala a e la sua mano a esplorare sotto quella gonna stretta, a
forzarla un poco verso l'alto, a cercare il punto esatto dove il pizzo
rinforzato in alto si fa carne e coscia morbida e sensibile al tatto.
Sonia si appoggia al muro di un palazzo…al riparo di un balcone.
La pioggia aumenta e si fa velo anche alle luci.
Fabio si schiaccia contro Sonia .
Sonia aderisce come un manifesto al muro e accoglie Fabio al riparo
improvvisato.
La strada è deserta per la pioggia,.. solo qualche faro all'incrocio di auto che
sollevano schizzi alti che nemmeno più vedi sotto il velo costante che ora
ombreggia anche le cose più vicine.
Fabio di scatto gira Sonia. La prende per le spalle bruscamente e la volta
contro il portone, sotto il riparo del balcone. Sonia non fa nemmeno a tempo a
capire il gesto e il movimento rotatorio, brusco, a cui le mani di Fabio la
obbligano, posate sulle spalle, di scatto.
La mano destra di Fabio si infila tra le cosce.
Sonia è incollata al muro.
La mano sale sulla gamba…tira su la gonna che sale stretta sulle cosce un poco.
Sonia vorrebbe allargare le gambe ma la gonna le lega.
La mano sale calda sulla coscia e il corpo di Fabio incolla Sonia al muro.
Sonia ha il viso schiacciato sullo stipite di legno e la mano attiva alle
mutande.
Sembra un secolo e un secondo al tempo stesso.
Il percorso della mano.. lumaca calda sulla coscia, con le dita larghe ad
allargare il contatto e il brivido che sale.
Ora il polso e posato di lungo sul solco nascosto dal tessuto.
Sonia si morde un labbro e soffoca il rantolo che le sale in gola.
Il polso sfrega e scosta e spinge e ruota.
La mutandina si scosta docile sotto quei movimenti.
Ora il polso è sulla fica.
Il polso bagnato.
Che ruota.
Che spinge.
Che si lava i peli e bagna il polsino della camicia, un poco risalito sopra il
polso, allargandola e scostandone le labbra.
Con la pressione forte e la torsione.
..serra le cosce sul mio polso.. ora…stringilo che ti scopa…
Sonia sente le ginocchia cederle di schianto e sprofonda sul polso, serrando le
cosce e regalando al polso una due tre contrazioni e l'umido vischioso.
Fabio la bacia sul collo, dietro l'orecchio, la lava di saliva come lei gli lava
il polso adesso, mentre Sonia gode.
NOTA A MARGINE
Questo raccontino nasce oggi, quasi per scommessa.
Un tizio che ha un suo blog su Virgilio mi ha scritto una mail oggi pomeriggio e
mi ha detto : "...prova a scrivere il racconto di Sonia e Fabio che lo fanno
contro un muro...".
Beh...io l'ho fatto.