Chisono
Dovesono Perchèscrivo
Cosaiosentoquantoscrivo
Comehoiniziatoascrivere Cosamiemoziona
Cosaamoeodio
Lamiamusica Imieicolori
Cinquecosechevalgono Cinque
chebuttereivia Lemieambizioni
Erosperchè Dovefinisco
ioedovecomincialamiascrittura
Quellochevogliodireioeche
Fabernonmihachiestofinora
Lamiamailsevogliometterlaqui
Dove sono: Intrappolata nella pianura padana, ma con lo sguardo che vola sempre verso le montagne, il cielo fresco di bucato, i colori intensi e i profumi veri.
Perchè scrivo: E' il mio modo di racchiudere i ricordi. Solo raccontandoli tolgo loro l'invisibilità, solo così li salvo dall'oblio. Li conservo nel mio portagioie e a volte, quando il crepuscolo allaga l'anima, lo apro... clack... e ne rivivo la magia.
Chi sono: Sono una
donna 'in potenza', una troia di emozioni, un serpente arrotolato che brilla
di desiderio. Sono una sola persona e mille sfumature da pescare con gli
occhi, il naso, le dita, il ventre, il cuore.
Cosa io sento
quando scrivo: Guardo la pagina porosa del quaderno, è
immacolata, color miele trasparente. Intrappolati nelle fibre decine di
petali rossi, seccati, resi innocui dal sole.
Ci passo i polpastrelli per recuperarne la forma, per sentirne la
consistenza, per scoprire se vi è memoria della loro morbidezza.
Ma sono rigidi, di loro rimane solo il colore. Pieno, screziato di rosso
cupo, feritoie per l'inconscio.
Dondolo la penna nera tra pollice e indice e aspetto. Aspetto che le parole
smettano di accavallarsi, le evito, mi scosto e penso ad altro. Mi annullo e
poso lo sguardo sul vetro, e poi oltre. Il davanzale, l'albero di giuda e i
suoi fiori rosa intenso, i rami come braccia armoniose che fendono
l'azzurro.
Ecco. Lentamente, senza volontà, la penna si poggia sulla carta e corre tra
i solchi porosi, inciampa sui fili immaginari della mente, li
Cinque che butterei via: Violenza,
volgarità, chiusura mentale, apatia, la televisione
Le mie
ambizioni: scrivere ad arte, danzare con l'anima, aprire un locale di
degustazione
La mia musica: Rock puro, senza effetti,
californiano o inglese. Chitarra, basso e batteria che si sublimano
quando è la musica suonata dal vivo.
annoda e poi li scioglie.
Non leggo mai cosa scrivo, lascio che la mano corra storta. Niente righe,
niente confini, niente regole. Lo spazio di carta diventa una voragine
silenziosa, tutto entra dentro e io rimango aggrappata solo con gli occhi a
quel rosa trasparente che ondeggia dolce. Caro albero di giuda, tradirai
anche me?
La mente si disgrega e l'istinto fluisce leggero attraverso l'inchiostro
lucido. Il corpo segue la scrittura ora, la mente invece ne è schiava.
Le labbra tremano appena per l'eccitazione, le gambe si accavallano strette
e la pelle diventa sensibile.
Ma quel rosa in giardino entra negli occhi, passa attraverso il cuore e esce
dalle mani.
Ed è così che rileggendo lo ritrovo qui.
Non si può mai decidere cosa scrivere. Almeno, non io. Son le parole che
scelgono di uscire. Io son solo il loro strumento imperfetto.
Come ho iniziato a scrivere: Da piccola,
riempiendo di impressioni le pagine del mio diario.
La mia mail se voglio metterla qui: