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Madame Snob


 

Dove sono: Intrappolata nella pianura padana, ma con lo sguardo che vola sempre verso le montagne, il cielo fresco di bucato, i colori intensi e i profumi veri.

 

Perchè scrivo: E' il mio modo di racchiudere i ricordi. Solo raccontandoli tolgo loro l'invisibilità, solo così li salvo dall'oblio. Li conservo nel mio portagioie e a volte, quando il crepuscolo allaga l'anima, lo apro... clack... e ne rivivo la magia.

Chi sono: Sono una donna 'in potenza', una troia di emozioni, un serpente arrotolato che brilla di desiderio. Sono una sola persona e mille sfumature da pescare con gli occhi, il naso, le dita, il ventre, il cuore.
 

Cosa io sento quando scrivo:   Guardo la pagina porosa del quaderno, è immacolata, color miele trasparente. Intrappolati nelle fibre decine di petali rossi, seccati, resi innocui dal sole.
Ci passo i polpastrelli per recuperarne la forma, per sentirne la consistenza, per scoprire se vi è memoria della loro morbidezza.
Ma sono rigidi, di loro rimane solo il colore. Pieno, screziato di rosso cupo, feritoie per l'inconscio.
Dondolo la penna nera tra pollice e indice e aspetto. Aspetto che le parole smettano di accavallarsi, le evito, mi scosto e penso ad altro. Mi annullo e poso lo sguardo sul vetro, e poi oltre. Il davanzale, l'albero di giuda e i suoi fiori rosa intenso, i rami come braccia armoniose che fendono l'azzurro.
Ecco. Lentamente, senza volontà, la penna si poggia sulla carta e corre tra i solchi porosi, inciampa sui fili immaginari della mente, li



 

 


 

 

 

torna dietro lo specchio

 

 

I miei colori: Blu e verde. E bianco luce.

Cinque cose che valgono: iAmore, amicizia, onestà, verità e bellezza


Cinque che butterei via: Violenza, volgarità, chiusura mentale, apatia, la televisione

Le mie ambizioni: scrivere ad arte, danzare con l'anima, aprire un locale di degustazione
 

Cosa mi emoziona: La montagna, la neve, l'autunno, un vino sconosciuto, il cioccolato 99% sulla lingua, un invito a cena, le sorprese senza occasione, una mente brillante, una persona immersa nella sua passione..

Cosa amo e odio: Amo le parole, il loro suono e il loro scivolare sulla lingua, il loro dare emozioni e incatenarmi alla persona che le esprime. Odio il pressapochismo, la volgarità, chi non sa vedere la bellezza.



La mia musica: Rock puro, senza effetti, californiano o inglese. Chitarra, basso e batteria che si sublimano quando è la musica suonata dal vivo.

Dove finisco io e dove comincia la mia scrittura: Coincidono.

Quello che voglio dire io e che Faber non mi ha chiesto finora: Sorrido.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

annoda e poi li scioglie.  Non leggo mai cosa scrivo, lascio che la mano corra storta. Niente righe, niente confini, niente regole. Lo spazio di carta diventa una voragine silenziosa, tutto entra dentro e io rimango aggrappata solo con gli occhi a quel rosa trasparente che ondeggia dolce. Caro albero di giuda, tradirai anche me?
La mente si disgrega e l'istinto fluisce leggero attraverso l'inchiostro lucido. Il corpo segue la scrittura ora, la mente invece ne è schiava.
Le labbra tremano appena per l'eccitazione, le gambe si accavallano strette e la pelle diventa sensibile.
Ma quel rosa in giardino entra negli occhi, passa attraverso il cuore e esce dalle mani.
Ed è così che rileggendo lo ritrovo qui.
Non si può mai decidere cosa scrivere. Almeno, non io. Son le parole che scelgono di uscire. Io son solo il loro strumento imperfetto.



Come ho iniziato a scrivere: Da piccola, riempiendo di impressioni le pagine del mio diario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eros perchè: ne sono satura

 

 

 

 

 

 

La mia mail se voglio metterla qui: