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Malodo


 

Sono Malodo ovvero Marina.


Vivo  a 20 chilometri da Roma. La mia casa è un silos ristrutturato ad uso abitativo. Un cilindro su quattro piani che si erge come un faro in mezzo alla campagna puntando il mare che dista 600 metri.
In questa casa bizzarra, nonostante io ami l’architettura minimalista, ho ricostruito la mia vita dopo aver vagabondato per anni fuori dall’Italia insieme ad un folle architetto, mio marito. Qui è nato mio figlio.
 

Mi sono laureata in sociologia senza convinzione. Malgrado il mio scarso attaccamento al lavoro burocratizzato, nonostante gli sforzi per non fare carriera, nonostante i miei lunghi periodi di aspettativa, sono stata premiata per la qualità del mio lavoro e nominata dirigente. Oggi rimpiango di non aver fatto altre scelte lavorative. Disegno gioielli, lampade.

Perché scrivo? Scrivo per non dimenticare un sogno, per vincere le mie paure, per liberare l’altra me.

 

 

torna dietro lo specchio

 

 

Scrivo perché la fantasia me lo impone, perché sento il bisogno di tramutare in parole un sentimento nascosto. Scrivo per emozionarmi e per spogliarmi.
Quando scrivo mi sento viva.
In assoluto preferisco il nero, il blu cobalto, il bianco, il pervinca.
Le cinque cose che valgono per me sono: ironia, onore, tenacia, saggezza, intelligenza.
Le cinque cose che butterei via sono: sciattezza, arroganza, ipocrisia, ignoranza, avarizia. Ne aggiungo una sesta: le persone banali. Sono noiose.
Non sono ambiziosa, e questo è un limite lo so. Ma ho un obiettivo ambizioso: lasciare presto il lavoro e andare a vivere sei mesi l’anno in una isola Greca.
L’erotismo mi affascina perché non riesco a dare una definizione di quello che rappresenta per me.
 

Odio le persone che buttano via la loro vita.Gli hobbies.
Amo tutta la musica tranne il genere country.
I colori indefiniti non mi piacciono.

Sono poche le cose che mi emozionano ma sicuramente mi emoziona il mare in tempesta. Ancora, mi commuovono le sofferenze fisiche e psichiche.
Amo la generosità.

Ho iniziato a scrivere da adolescente. Pagine e pagine di quaderni pieni di riflessioni.
Ho continuato da adulta per motivi di lavoro. Infine per gioco ho partecipato a diversi concorsi letterari.
 

Ancora devo trovare pensieri che si avvicinino a quello che non riesco a spiegare. Ecco il perché dei miei racconti, attraverso loro, cerco di interpretarmi.
Tutto ha un inizio e una fine e nei miei scritti questo moto perpetuo è ben rappresentato.
Faber non mi ha chiesto se ho voglia di prendere un caffè con lui.


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