Chi
sono.
Vivo.
Perché ho voglia di vivere
Amo.
Anche se non sono amata.
Odio terribilmente.
Sono me stessa.
Attendevo le domande di Faber con tutta quella curiosità, interesse,
entusiasmo che da sempre mi contraddistingue.
Ma poi leggendo quelle richiesta, Chi sono/Dove Sono mi sono arenata
sulla riva del mio essere.
Non mi racconto mai.
Chi mi conosce, gli amici, i familiari, sanno bene che amo
ascoltare, ma se mi si chiede di me divento schiva, sfuggente e sul
chi va la come un gatta che scruta la sua preda.
a |

La femmina
In natura la
femmina sa
come dare e ricevere
amore |
Sfuggo.
“Sono quella che sono” come recita la poesia di Prevert.
Incarno perfettamente il detto “l’abito non fa il monaco”
Vivo
in campagna, nelle Marche, in un luogo dove le distese di terra
lavorata si intrecciano con l’azzurro del cielo e del mare.
Assaporo spesso l’estasi che mi provoca tanta bellezza.
Ho
iniziato a scrivere alle elementari quando per puntiglio, orgoglio,
sfacciataggine, mania di grandezza volevo emulare un amico di
famiglia scrittore.
Scrivo
perché già parlo tanto e se non mettessi tutte le parole, i
sentimenti, le emozioni per |
iscritto rischierei di uccidere chi mi vive attorno.
Scrivo perché è il mio modo di vivere, perché è quello che mi hanno
insegnato fin da bambina, scrivo perché da sempre leggo tanto ed io
non voglio essere da meno di nessuno.
Mi emoziona l’uomo che amo, un suo sguardo, mi emoziona la foglia
che d’autunno cade, impotente e naturale.
Il mare, quando si unisce al cielo plumbeo, le notti di luna piena.
a |

Mi è sempre
piaciuto sognare
|
Mi
emoziona mia nonna che vicina a cento anni, mi sfiora una mano e mi
chiede come stai.
Odio
profondamente l’indifferenza.
Tutto il resto, spesso, deriva da uno smisurato senso di paura, che
è poi richiesta d’amore, quindi di per se non odiabile, ma
l’indifferenza è sciatta, meschina, pusillanime, odiosa...
I
colori sono stati d’animo, rappresentano l’arcobaleno che |
ho in
me e che mai dovrebbe mancare nella vita di un uomo.
Assorbo, espando, implodo.
Dipende.
Con le loro sfaccettature, profondità, rotondità, sono i pensieri,
le emozioni, il mio sentirmi viva e vitale in ogni situazione che,
anche mio malgrado, mi trovo ad affrontare.
Amo
le sfumature.
Il rosso, il nero, il blu.
Se chiudo gli occhi e mi vedo, mi osservo, posso dire che questi
sono i colori che mi rappresentano di più.
Il rosso, non quello brillante, spavaldo, irriverente delle unghie
laccate, ma quello morbido, avvolgente, dell’uva fragola, dolce,
appetitosa. Quello con cui ho dipinto il
a |

Assaporo
Assaporo il profumo
della brugmansia
non curante
dell’autunno alle porte
vibrano i miei sensi
al suo potente veleno
mentre foglie colorante
cadono
ormai morte
assaporo l’amore
che ho nel cuore
diffondo la mia
passione
nei mille colori
che ha la vita
veleno per l’anima
di chi
non sa amare |
soffitto della mia stanza delle tartarughe.
Quella in cui di tanto in tanto mi ritrovo a pensare, a sognare.
Rosso come le mie lenzuola.
Il nero è il colore con cui mi vesto, sarà l’idea dell’eleganza, il
pensiero che mi possa donare quell’aria di distacco ed indifferenza
che non ho mai, ma più che altro, come negarlo, per la speranza che
mi renda visibilmente più magra.
Il blu, mai potrei fare a meno del blu.
Seduta sulla mia sedia a dondolo spesso mi trovo sospesa fra quel
cielo e quel mare che davanti a me si stendono infiniti e penetro
con la fantasia, che mai mi abbandona, in quel blu, che fra |
mille sfaccettature, si
stende immenso davanti a me.
Il blu sono gli occhi di mio padre.
Amo la musica e senza rendere l’immagine riduttiva, dico tutta, ma
se poi devo scegliere un cd, sono sempre i miei adorati Canti
Gregoriani.
Cinque
cose che valgono e cinque che non valgono.
Schemi nuovamente con questi odiosissimi modi di incasellare,
definire, quantificare la vita.
Chiedo venia non so rispondere.
Eros
perché in me Eros, che mai alcuna età mi rasserena come il vento del
nord rosso di fulmini rapido muove così, torbido spietato, arso di
demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da
ragazzo Ibico Questo è Eros con le mille astuzie a cui sono pronti
gli amanti pur di sfamare la loro bramosia d’amore.
Io
non finisco mai, così come la mia scrittura che mi accompagna
sempre.
Faber
non mi ha chiesto se le pozioni che inserisco nei miei racconti “La
saga sono io” sono vere, la mia risposta è si…..PROVATELE (con
attenzione) !
La mia mail se voglio metterla qui:
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