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Ladispettosa


 

Chi sono: Una ragazza che ha tanti sogni chiusi a chiave nel cassetto, con mille pregi e mille paure. Che pensa sempre troppo poco prima di parlare, che non ha filtri dal cervello alla bocca. Che si preoccupa troppo per gli altri e troppo poco per se stessa. Una ragazza che crede nel calore di un abbraccio e nella magia di un bacio. Sono una sognatrice senza speranze, ecco chi sono.



 

 

 

 

 

 

 

Dove sono: In un piccola cittadina sul Lago Maggiore, al confine della Svizzera. Qui i colori sembrano essere usciti da un quadro di Van Gogh.

 

 

 

 

 

Come ho iniziato a scrivere: Ho scritto una lettera ad una persona che amo, e mi sono accorta di essere riuscita a dire tutto quello che volevo. Così ogni volta che dovevo dire qualcosa e non sapevo come, ho scritto. Mi riesce più facile perché a volte le parole si possono fraintendere se non pensate abbastanza. Scrivendo invece riesci a calibrare. Quando mi sono resa conto che riuscivo a farlo bene ho provato a scrivere di quello che più mi piace, Eros. Un racconto è diventato due, poi tre, poi dieci… alla fine mi sono trovata in mano un romanzo non so neanch’io come.

 

 

 

 

 

 

 

 

Cosa sento quando scrivo: E’ come quando si litiga con qualcuno. Ti vomiti addosso le parole come fosse un fiume in piena e poi, se fai attenzione e ti ascolti, ti chiedi “Ma come ho potuto dire una cosa del genere?”. Quando scrivo è come se riversassi quello che ho dentro, ma poi non mi riconosco più nel momento in cui rileggo. È un’altra me che viene fuori, che non potendo parlare continua a scrivere, e scrivere, e scrivere…

Perché scrivo: Scrivo per esorcizzare il tempo che passa. Scrivo per non dimenticare, perché ho paura che il tempo cancelli le emozioni, lasciandoti solo un vago ricordo. Scrivo per dire qualcosa a qualcuno, scrivo per dire qualcosa a me stessa quando non ho il coraggio di guardarmi negli occhi.
 

Cosa mi emoziona: Mi emoziona una mamma che stringe il suo bambino. Mi emoziona pensare alle persone che non ci sono più. Mi emoziona un film, un quadro, un libro, un sorriso. Mi emozionano parole scritte su uno schermo. Mi emoziona riguardare vecchie foto, ascoltare vecchie canzoni. Mi emozionano le persone che piangono, ma anche quelle che ridono. Mi emoziona essere abbracciata e stretta forte. Mi emozionano le persone che amo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Cosa amo e odio: Amo potermi alzare la mattina e sorridermi allo specchio, e far colazione in pigiama e a piedi nudi. Amo dipingere e disegnare. Amo cantare sotto la doccia e fare l’amore. Amo leggere e scrivere. Amo la persona che amo e amo me stessa. Odio tutto ciò che è grigio e statico. Odio la presunzione, la maleducazione, la furbizia. Odio chi ha la coscienza sporca e per questo pensa di avere una marcia in più. Odio chi abbandona gli animali e chi non è sincero con se stesso.

 

 

 

 

 

 

 

La mia musica: Mi piace la musica anni ’80, quella con la quale poi sono cresciuta. La alzo a tutto volume e ballo in piedi sul divano. In realtà, però, la musica più bella è quella del silenzio. È speciale perché non tutti riescono a sentirla.

 

 

I miei colori: Mi piacciono i colori caldi: il rosso, il giallo, l’arancio. La mia casa ne è piena.

 

 

 

 

 

Cinque cose che valgono: L’amore, l’amicizia, la coscienza, il buonumore, la cultura. Ma non necessariamente in quest’ordine.

 

 

Cinque cose che butterei via: Le malattie, la furbizia, la stupidità, l’avidità, la malinconia. Necessariamente in quest’ordine.

 

 

Le mie ambizioni:      Non potrei desiderare nulla di più  se non di vivere come ora. Chi vuole troppo nulla stringe, e i miei sogni non li rivelo, ma solo per scaramanzia. :)
Eros perché: L’Eros è una delle poche cose di cui non riuscirei mai a fare a meno. Nel sesso e nell’amore non ci sono regole, ed è uno dei pochi momenti in cui dovremmo essere noi stessi senza preoccuparci di altro.

 

 

 

 

 

Dove finisco io e dove comincia la mia scrittura: E’ un filo così sottile che non lo so neanch’io. So che in ogni cosa che scrivo c’è un coinvolgimento forte. Ed una parte di me è sempre presente tra le righe.

 

 

Quello che voglio dire e che Faber non mi ha chiesto finora: In un periodo particolare mi è stato vicino più di quello che avrebbe fatto chiunque altro. I nodi ai polsi sono ancora stretti e anche volendo, ora più che mai non riuscirei a scioglierli. Ma i suoi? Grazie di cuore Faber.

 

 

 

 

 

La mia mail se voglio metterla qui:               

         

 

                                                                                                           

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