Chi sono: Sono
una donna normalissima.
Lavoro duro, per passione. Compro collane e creme per mani. Stiro, la
sera, davanti alla tv senza guardarla. Mi piace perdermi guidando per
strade secondarie. Coltivo fiori e false illusioni, tra lo scodinzolio
di un cane e l'empatia di sette gatti, con cui ho un legame "genetico",
immemore della supremazia dell'essere umano sul pianeta.

Mi sono battezzata qualche anno fa col nome di Jihan, che appartiene a
una donna palestinese bella e coraggiosa, che sfida ogni giorno la
guerra, senza veli.
Cosa
mi emoziona:
Mi emozionano le persone. Di continuo.
Ancora arrossisco per un sorriso inaspettato o per uno sguardo furtivo.
E per le loro storie.
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Dove sono: Sono
nella città dolente, nel "posto fuoriposto" che non relega ai suoi margini
ciò che rigetta e rifiuta, ma ci vive dentro, con consumi da civiltà egemone
e opulenta e tenori da terzo mondo. Vivo in un insospettabile enclave di
campagna. Una campagna di ulivi e di agrumi, davanti al mare, mangiata a
bocconi dai giardini dei nuovi ricchi, tra dimore esclusive e case abusive
sapientemente nascoste, ai margini di un casale agrario rinascimentale in
decomposizione.
Ci vivo tra saluti silenziosi dati per cenni, tra insofferenza e
radicamento, tra apnee e respiri profondi.

Perchè scrivo e cosa
sento quando scrivo:
Scrivo perché non posso farne a meno. Scrivere è il mio personale passaporto
per la felicità. |
Come ho iniziato a scrivere:
Non lo ricordo. E’ come se non ci fosse stato mai un inizio.
Cinque cose che
valgono: L’amicizia, il sesso, i libri, gli spaghetti con
asparagi e gamberi al profumo di limone,

la brina sui prati al mattino, la lavastoviglie. In ordine sparso,
secondo i momenti. (ops sono sei)
Cinque che butterei via:
Io non butto via mai niente. Se non ci fossero le cose che non mi
piacciono, non potrei riconoscere quelle che valgono..
I miei colori: I colori da soli non
esistono. Il colore è materia, per me. Quindi, ti dico:
viola melanzana, opaco;
giallo zafferano;
il ruggine dell’acciaio Cor-Ten;
blu-verde petrolio, lucido. |
Cosa amo e odio:
L’amore per me è legato all’uomo, al maschio della specie umana, non so
se mi spiego. Quando amo, amo un uomo.
Non odio nulla. Però detesto la noncuranza, l’opulenza, la guerra.
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La mia musica: La mia musica è il jazz. Non chiedermi di
scegliere solo un artista, perché mi è impossibile. Ma se proprio
dovessi farlo, ne citerei sei: Coltrane, perché è disperato. Miles Davis,
perché è geniale. Billie Holiday, c’è bisogno di dire perché? Chet Baker,
perché è malinconico. Brad Meldhau perché è pazzo. Paolo Licastro,
perché è libero. Sonny Rollins perché è allegro. Al jazz aggiungo
doverosamente: Mozart, I concerti Brandeburgesi di Bach, Le variazioni
Goldberg, Fabrizio De Andrè, Gian Maria Testa, Ivano Fossati e
l’orchestra di Piazza Vittorio.
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Le mie
ambizioni: Comprarmi una barca a vela e vivere per mare.
Dove finisco io e dove comincia la mia scrittura:
La mia mano continua nella penna.
Ma… ho capito bene la domanda?.
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