Chi sono: uno spirito errabondo in cerca dell’animica
brezza della mia corporale Itaca.
Cosa
mi emoziona: Tutto quello che mi fa respirare aria nuova, nella
mia vita. Che può essere anche una relazione stabile nel tempo con una
donna: basta che la relazione sappia rinnovarsi perpetuamente.
Cosa amo e odio:
amo la Norvegia, le ambientazioni gotiche, la notte (sono una creatura
iper-notturna), la foresta, le immense distese di ghiaccio (tipo
Antartide e Groenlandia), l’antica Grecia, le streghe dell’inquisizione,
il sentimento della malinconia, le schifezze alimentari, i gatti ed i
felidi in generale, il fetish, il sadomasochismo.
La rappresentazione della sensualità femminile, la geografia, lo spazio
astronomico.
Odio semplicemente tutte le persone che puzzano di bigottismo, moraline
preconfezionate, ignoranza (non nel senso di mancanza di conoscenza, ma
di mancanza di volontà di conoscenza) e pervasività sulla vita altrui.
La mia musica:
tutte le varianti possibili
ed immaginabili del metal (gothic-metal e death-metal in primis). |
Dove sono: come
direbbe una mia amica scrittrice, nel cuore dell’Emilia paranoica
Perchè scrivo e cosa
sento quando scrivo:
perché è una delle pochissime cose che so fare con le mani. racconto parti
di me. In tutti i miei scritti tutti i personaggi hanno un qualcosa di mio.
Tramite la scrittura m’esplicito al mondo, insomma.
Le mie
ambizioni: a questo punto, direi pornoattrice, soggetto di foto
erotiche e intrattenitrice di spettacolini vari (certo, dovrei cominciare a
lasciare la mia atavica timidezza da parte durante le pose, se voglio farli
come lavori). |
Come ho iniziato a scrivere:
con la poesia, a 18 anni, per esprimere il mio amore per una tipa. Avevo uno
stile molto acerbo, all’epoca.
Cinque cose che
valgono: Il mio corpo, il sesso, i libri, Internet usato per
finalità utili, un lavoro appagante e soddisfacente.
Cinque che butterei via: le religioni monoteistiche, la TV attuale, la politica prona ai poteri
forti, i repressi, coloro che non si fanno i cazzi loro.
I miei colori: sostanzialmente nero, viola e rosso. Ho un debole anche per il nocciola
a causa del gusto del gelato.
Dove finisco io e dove comincia la mia scrittura:
non c’è una linea ben demarcata, a dire il vero. La mia personalità e le
mie parole si intrecciano in un continuum potenzialmente infinito
Eros perchè:
perché nella mia vita finora quantitativamente ho fatto poco sesso, e la mia
zucchetta altamente ninfomane deve pur sublimare da qualche parte.
Quello che voglio dire io e' che: mi sono
cacata il cazzo delle paranoie, delle fobie e delle repressioni di questa
società. D’ora in avanti ricercherò solo il piacere – sia per lavoro, sia
per passatempo (mio, in primis, e quello altrui, a ruota). |