IL TAVOLO DA TE'

La notte passa veloce, mentre la donna accetta piegando il capo ciò che le viene imposto. A lei spetta l’obbedienza, riconoscente almeno di quel prezioso tempo che il suo padrone le dona.
Legata, imbavagliata, nascosta al mondo eppure al suo centro, usata e rubata alla sua vita, lei vive la pace che solo il dolore le può dare. Quella notte lui le ha ordinato di essere tavolo e lei, nuda, ha eseguito, lasciando che il suo padrone appoggiasse sulla sua candida schiena il necessario per il tè, aspettando che l’antico cerimoniale terminasse prima di tornare a vivere, rimpiangendo l’obbedienza finita.

(scritto da Sin il 12 luglio 2009)