La doppia punizione

     
 


Tu ne quaesieris,  scire nefas, quem mihi, quem tibi finem di dederint, Leuconoe,
ec Babylonios temptaris numeros. Ut melius quicquid erit pati!Seu pluris hiemes
seu  tribuit  Iuppiter ultimam, quae nunc  oppositis  debilitat  pumicibus  mare
Tyrrhenum, sapias,vina liques et spatio brevi spem longam reseces.Dum loquimur
fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

     
         
         
 

Comincia qui la storia. Di un Senatore, della sua vita in un mondo che a stento sopravviverà a lui. Di lui, della sua schiava, dei suoi nemici. Di un sogno che si fa carne e diventa vita. Della carne che si fa sogno, passione, nuova vita. Della follia e della saggezza, della giustizia ingiusta e della suprema giustizia che persino nell'apparente ingiustizia a volte si cela. Di un uomo antico nato in sogno, complice la mia febbre e l'amore mio per la vita.
Se fai doppio clic sul mio busto entri nella storia.
Di lui, delle sue schiave, dell'Impero.