Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

1.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  due piccoli granchi neri (rieditato)  
     
  La spiaggia è incastonata tra lame di roccia rotta dall’acqua e dal vento, inclinate sul lato.
Piccole pozze tonde, sparse, scavate da migliaia di anni,quasi a caso, pentole colme d’acqua che sa di sabbia e alghe. Tre conche, tra le lame scure e rotte a lato del piccolo golfo che penetra nella terra. Sopra, erba alta e stradine.
Pitturate di ghiaia, con perizia di calligrafo, a seguire ogni capriccio del suolo, della roccia e del terreno. Sull’altro lato, un promontorio alto, scosceso. Franose le ripe, rotte da vento e pioggia.
In alto, una casa bassa di mattoni e il tetto rosso piatto.
Erba, recinti, un gioco di pali e filo spinato. Muretti bassi, a filo d’erba.
Tre cavalli pascolano. Fermi. Solo le teste sono vive.
Uno, il più giovane, corre. Senza motivo.
Sale a balzi, si inarca, oltrepassa varchi.
Si ferma. Guarda,gira il collo, a testa alta. Di scatto si inalbera. Riparte.
A capofitto. Al dirupo. Alla palizzata. Al filo spinato.
Inventa e scansa ostacoli.
Gioca.
Riparte a capofitto, scrolla il capo. Gioca, felice del sole, dell'erba e delle sue corse senza motivo.
L’uomo sulla spiaggia si gira a lato.
Lei è lì di fianco, stesa al sole.
Macchia di donna sull’asciugamano blu scuro.
Le carezza il viso, la mano corre al pezzo alto del costume, si insinua e si infila sotto fino a farlo scivolare alto sui seni. Il capezzolo si perde tra le dita e si fa chiodo.
La donna sfila il costume, il pezzo basso inarcando le reni.
L’uomo le è sopra adesso, a farle ombra.
Punta i piedi nella roccia e si infila nella piccola baia fresca e bagnata.
La donna alza le reni al suo ingresso, a favorirne la salita, e a dirgli, sali, il porto è questo, sali, io sono il tuo rifugio, scavata da millenni come questa baia a darti pace. Sali e dimentica la tempesta e il viaggio, sali e festeggia, corri, riacquista il passo saldo a terraferma, ritrova la tua strada, sali, sali.
L’uomo ha lo sguardo oltre il viso della donna. Oltre la testa, lì, vicino ad una pozza rotonda, vicini tra di loro, due piccoli granchi neri.
Camminano vicini, a lato, incuranti degli amanti. Vanno a inabissarsi nella pozza, traballando sulle zampe sottili, ticchettando nel silenzio sulla roccia.
L’uomo chiude gli occhi, alto, fermo nel ventre della donna, avvolto nel suo sesso a sciogliersi lì dentro. Immobile, puntando i piedi nella roccia raggiunge la donna nei pensieri.
Nella piccola pozza tonda i due granchi neri, incuranti di loro, si infilano in una fenditura stretta e si celano allo sguardo del cielo.