Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

64.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Delitto al ristorante pugliese
(tema "Ad Personam", micro racconto in dieci righe)
 
     
 

E attesero, che arrivasse Montalbano. Che finisse la sua indagine in tv, Catarella imparasse l’italiano, Mimì Augello lo rimettesse nei pantaloni e Fazio buttasse l’ennesimo pizzino anagrafico. L’indagine fu breve. L’assassino subito arrestato. La scena del crimine? un campo di battaglia, cozze a terra, pomodoro fin sui muri. Vino sulle tovagliette, pezzi di pesce affogati nei bicchieri. Il killer lo presero con la pistola fumante ancora in mano, una strana pinza, dicono fosse un attrezzo loro, di quei pervertiti sadomaso. La vittima era una donna bella, che dopo poco, complice il calore che la circondava (e un poco il vino) donava sorrisi e scioglieva la sua malinconia, pian piano, come si scioglie a volte il miele. Piano piano. Non fu facile liberarla dall’insidia aliena. Impigliata nei capelli la chela. Era la Notte delle Chele Volanti. Il lanciatore di chele venne condonato. Con una risata di tutti. E un bacio.