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Si era messa a
lavare i piatti dopo la loro cena, per porre fine a quella
fastidiosa discussione.
Perché non era vero. Non era così. Non era premeditata nessuna
delle cose di cui la accusava. Nessuna. Nessuna. Nessuna.
Lui poi non aveva il diritto. Non proprio lui che. Proprio lui,
dopo che. Lui, che non più. Che mai. Sì, forse davvero mai. E
poi scagliare il piatto contro il muro, no, non doveva. E quegli
schiaffi le bruciavano ancora, mentre lui davanti alla tivu
nemmeno la guardava e lei con le guance in fiamme lavava i
piatti. No, non doveva arrivarle da dietro e prenderla per i
capelli in quel modo. Guardò ancora nel lavandino il coltello
sporco. Lui a terra. Dal marmo bianco le sorridevano due gocce
di sangue. Diventato nero.
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