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La ragazza tornò a
scuola. Preparò la borsa, andò al secondo corso. Il primo, per
capirne qualcosa e acclimatarsi alla materia. La classe poco
numerosa. E, a fine corso, dopo risate e complicità condivisa
sugli errori di tutti, erano diventati amici. Tutti. Al corso
lei aveva sempre lui, a studiare con lei. Anche se lui in realtà
era lontano miglia e miglia, lui a ogni lezione c’era. Il
secondo corso era definito progredito, non tutti lo fecero. Lei
sì, sempre con lui. Imparò a far correre le corde tra le cosce,
risalire, incrociarsi, serrarsi in nodi e ripartire. Disegnando
brividi. Chiunque lei legasse era lui che legava. Quando
finalmente legò lui, una notte, fu conscia che con ogni nodo
studiato e fatto aveva legato se stessa. Gli sorrise baciandolo,
lui non poteva muoversi. Così gli morse le labbra. E sussurrò.
Ti amo. |
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