Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

3.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  il campanello  
     
  L’uomo e la ragazza scendono dall’auto. Ognuno con un braccio alle spalle dell’altro e una mano posata sul culo dell’amante.
Lui incespica nella chiave, la gira la rigira, la porta si apre o no?
Lei serra la mano sotto i jeans di lui, sorride, gode il suo intoppo goffo con quella porta.
Il gesto di lei, che all'entrata del motel sembrava così giovane,in imbarazzo, è quello sicuro di una donna adesso. Entrano, lei chiude,con la chiave che lui le porge - ora impacciato è lui, non lei - la porta.
La stanza, la prima.
La loro.
L’uomo le porge il piccolo dono. Un laccio di velluto nero con un campanellino argento. Lei sfila il laccio. “Spogliati”
Le uniche parole di lei, la gonna alle ginocchia, seduta, il nastro in mano a far suonare divertita il piccolo sonaglio. Lo batte sul palmo, quasi a scandire i gesti di lui che inizia lento a spogliarsi. Si lascia sprofondare nella poltrona, che lui le veda le cosce sotto la gonna e cominci a desiderarla. Lo provoca.
Lui slaccia scarpe. Cintura.
Sbottona la camicia e posa ogni indumento sull’altro.
Lei si frena dal toccarsi. E’ madida ma non vuole tradire l’emozione.
La nega a lui che, lì per lei, lento si spoglia.
“Le mani sulla testa”
Lui obbedisce.
Lei gli posa la mano sul culo. Ci gioca.
Lo sfiora. Stuzzica, con un guizzo del dito agile la rosetta che sente serrarsi. Poi stringe un nodo di dita, scivolando sotto, ai coglioni.
Li tiene.
“ Chi è la loro padrona?” la voce è così profonda e calda che a lui impazziscono respiro e cuore.
Comincia a carezzargli il sesso, piano. Poi sempre più forte lo stringe e lo fa crescere nella mano. Lei vestita. Lui nudo col cazzo che lo tiene legato alla sua mano.
La donna recupera il laccetto quando vede che è teso ed abbastanza eccitato. Lo chiude intorno al sesso.
Il campanello suona ad ogni tocco.
Chiude la piccola fibbia. Stringe.
Che stia a posto e non scivoli.
L’uomo si muove appena. Il campanellino suona.
Al primo tintinnio lei sorride.
Lui arrossisce, abbassa gli occhi.
Lei comincia a spogliarsi con lui fermo a guardarla. Si sdraia sul letto, allarga le cosce e si mostra aperta, lucida e gonfia.
“Ora ti inginocchi e mi lecchi. Voglio sentire il campanellino suonare la tua voglia mentre mi prendi” e lo carezza con il piede, due, tre piccoli colpi che tintinnano nel silenzio della stanza.
L’uomo posa le labbra sulle labbra socchiuse e calde. Le scosta con la lingua e beve la voglia che comincia a farsi densa, viscosa e calda.
Il campanello suona.
Felice.
Per entrambi.