Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

33.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  le domande (tema COME STAI, micro racconto in dieci righe)  
     
 

E oggi niente scrivere, leggere, discorsi, sogni e progetti irrealizzabili: ticchettio di pioggia soltanto. Oggi la piccola pioggia. La giornata scivolerà così, tra gocce rade di pioggia, uno slalom dell'anima, cercando risposta a una domanda che da sempre mi faccio. Ma quando piove, non una pioggia fitta ma una di quelle quasi a gocce alternate, rada, regolare, quelle che chiamo piogge da malinconia, cosa è meglio? Per passare tra gocce e malinconia indenni, è meglio correre per sottrarsi all'acqua che scende, o cercare di camminare come se potessi scivolarci attraverso, asciutti o quasi, tra goccia e goccia? Evitandole, scansandole come in Matrix rallentato e quasi zen? Come è che ci si bagna di meno? Si tenta ogni volta che piove di capirlo e di impararlo. Mica è detto però che ci si riesca.