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Erano a Lucca, la
ragazza della reception era appena entrata nella sua stanza e
lui stava legandola al letto con le sue calze, una cravatta e
una tendina della finestra. In bocca le aveva messo le sue
stesse mutandine nere, lei all’inizio stava al gioco, lo aveva
provocato a farlo, ci avevano scherzato tutta la sera prima al
bar, dopo che lei era smontata dal suo turno. Ma diommio quanto
era goffo lui con quei nodi. E tirava, stringeva, graffiava,
schiacciava, faceva male, mica si fa così, eccheccazzo…
“Mmmmpppfff icchè tu fai ?” mugolò lei attraverso il pizzo
“Pianino!…rallenta, ahia” le scappò, ovattato dal bavaglio.
“Adagino!… tu mi fà male”. Poi finalmente si ricordò il suo
nome.
“Basta così, rallenta” sibilò. “Con calma, così, bravo,… Va
Lentino!” |
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