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Lo si raccoglie
piano, con cura, al momento del bacio del sole. Si taglia piano,
ma con decisione, che il gambo non si spezzi, sfibri o rovini.
Al punto giusto perché anche dopo conservi la sua armonia. E
memoria di quando si apriva e chiudeva a scandire le giornate.
Poi lo si appende. A testa in giù. Tranquillo, non soffrono più
dopo che li hai recisi. Così la linfa scende e si salva nel
calice e nei petali e ne preserva il colore. Si mette all’ombra.
Che circoli aria, non troppo calore. I fiori secchi sono più
fragili di quelli vivi, si sbriciolano se li conservi male. Ogni
tanto devi guardarlo, girarlo, spostare il laccetto sul gambo.
Che non lasci segni dolorosi. Se lo farai con cura si preserverà
ancora.
Un poco.
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