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Per anni pensò
servissero le ali. E che non essendo nato in un nido a lui il
volo fosse negato. Ma era giovane. Troppo giovane davvero.
Dovette crescere prima di scoprire che si poteva. Volare
davvero. Se allargava le braccia lui si alzava. E volava. Un
giorno scoprì che si poteva volare in due. La prese per mano e
lei ebbe fiducia. Ci misero pochissimo. Un attimo dopo erano
alti più del sole. Alla donna piaceva, e a lui piaceva le
piacesse, e così iniziò a giocare. Su e giù, cabrando, dando
brividi e impennate. Scendendo al suolo per poi bruscamente
risalire. Alla donna piaceva, a lui pure, era arrivata quasi a
non poter più respirare. Tra picchiate e salite dritte come
fusi. Onde su cui navigare. E poi scendere, salire, poi in
picchiata. Perché non servono piume o ali per volare. Solo
amore, passione e voglia. Di volare.
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