Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

48.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Ma non è una malattia (tema "Amore", micro racconto in dieci righe)  
     
 

I sintomi sono quelli, si sa. Si impara a conoscerli. Ma non si evita mai il contagio, le malattie hanno memoria, le persone no. Per questo vincono loro. Anche se non sono malattie. Della malattia hanno gli stessi sintomi. Fanno venire fame o la fanno passare, fanno dormire o giocano col sonno capricciose. Danno brividi. Altre volte muori di calore e sudi. I crampi a volte, mani, stomaco, torace. Male alle ossa come se ti avessero investito oppure voli e hai le vertigini. Vedi troppo o troppo male, decidono le pupille. Si accelera o si rallenta il cuore. A volte si ferma o batte come un tamburo. Cambia persino il respiro. E non impari mai la terapia. La malattia vince sull’uomo, non esiste profilassi, cura o terapia.
Anche se non si chiama malattia.